L’obiettivo di questa stagione cerca la decorazione e , tra fiocchi e silhouette scolpite , trova grandi protagoniste nelle stampe . Che da sempre avvicinano l’arte alla moda , richiamando ora l’Impressionismo , ora il Cubismo o la Pop art , come fece Versace negli anni Ottanta con il celebre jumpsuit Andy Wharol.
Don’t panic !! Il vuoto dunque si è arreso completamente all’invasione del tapestry effect . Riflesso di un’epoca “satura di segni” , anche il look tradisce l’esigenza di colmare ogni spazio .
Moda e stampe : un binomio già vivo nei ’60 che cederà il posto ai ( grandi ) pois nei ’70 . Multicolor invece nei ’90 e nei primi del XXI secolo . Oggi invece ? I grafismi sono ipermodreni – vedi Missoni- , graphic-geometrici- siamo o non siamo nell’era della computer grafica – , pronti a vivere una seconda giovinezza, fatta di effetti, pixelature , moduli riprodotti all over e modificati dall’’immaginazione dei creativi del pc , sempre più artisti che graphic designers . Pronti a dar vita ad un universo vivace di forme e colori al quale la moda estiva si affida con ricorrenza ciclica . Eppure una vena nostalgica e fine ha rispolverato per questa stagione quei delicati e preziosi decori , ricchi di poesia, tipici delle candide porcellane cinesi . Gli abiti sono come dipinti , o meglio , porcellane in movimento fatte di tessuti morbidi come la seta e il voile , che enfatizzano i (di)segni blu con la propria fluidità . Altrove , invece , a sottolineare le forme sono materiali stretch o corposi .
Marco Zanini per Rodarte prende spunto dalla Svezia anni ’50 mescolando stampe naif e folk dai colori vivaci con fantasie marcate , ispirate proprio dalle ceramiche , disegnate da Slotts Barbo . Forme morbide , fluide , fluttuanti che accompagnano il mood “lady like” leggermente retrò , elegante , fatto di gonne ampie , con il tocco di grandi borse della nonna dalla struttura rigida – alcune a stampa floreale in tono con le gonne -.
La scelta stilistica del decoro si ritrova nel piacere di mixare fantasie e colori diversi. Come ci mostra la collezione Rodarte delle sorelle Kate e Laura Mulleavy.
I colori delle porcellane cinesi compaiono come flash su abiti e completi di seta e chiffon stampato
mescolandosi al tulle ricamato con foglie applicate , al broccato , al cotone , al lino. Forte la presenza di stampe e lavorazioni jacquard per i tessuti che riproducono motivi diversi – particolari quelli delle striature dei legni – per abiti e pantaloni prettamente a vita alta , sottolineati da pieghettature e accompagnati da corpetti-bolero di tessuto o pelle stampata . Piccoli pezzi patchwork che vestono con brio sia per l’intrepido mix di stampe , sia per la buona costruzione delle linee dall’aria work in progress – vedi orli scuciti e impunture a vista – ma in realtà ben strutturate e precise .
Meritano particolare attenzione i sandali con zeppe di legno istoriate con tomaia in pelle a stampa a vaso cinese .
Dalle ceramiche Ming alle porcellane stile Versailles , o effetto toile de jouy , la versione stampa su tessuto ha caratterizzato anche una collezione di Roberto Cavalli della primavera 2009 . Una versione delicata , frutto di una elaborata tecnica di decoro , aggiornata tramite codici espressivi moderni in un tripudio di cespugli di ruches sul derrière a faux cul , stampe floreali Faience perlate e imprimés vitrei multicolor . Pura , leggera e spensierata malia budoir negli abiti bustier decorati da pennellate eteree .
Per quest’estate , dunque , stampe prettamente decorative, per abiti “anfora” e accessori maiolica . Il tutto in versione macro . Perché la stampa , anche se esagerata , non è mai eccessiva . Unica accortenza : astenersi ragazze “fragili”.
M.Chiara D’Apolito