Ieri pomeriggio, gli agenti del Commissariato di Polizia di Scampia hanno arrestato Gennaro Esposito 38enne con precedenti per rapina, Amelia Messina, 40enne incensurata e Carmine Notturno 36enne pregiudicato, tutti napoletani. L’arresto è avvenuto all’interno di un edificio del Lotto “T” di Via Ghisleri. Quando i poliziotti sono arrivati, Gennaro Esposito sostava all’interno dell’androne del portone d’ingresso, in quella che può essere definita una vera e propria piazza di spaccio mentre Notturno, si era invece posizionato fuori il portone pronto ad avvisarlo in caso di pericolo. Accortasi degli agenti, la vedetta ha infatti iniziato a strillare allertando il complice che si è dato alla fuga salendo per le scale ed entrando nell’appartamento della consenziente Amelia Messina. Notturno, tra l’altro cugino del noto scissionista Enzo Notturno detto “O’ Vittorio”, è stato raggiunto e subito arrestato. I poliziotti hanno quindi raggiunto l’appartamento ed intuito che lo spacciatore avrebbe trovato il modo di disfarsi subito della droga, si sono muniti di un palo di ferro ed hanno divelto la porta di ingresso. Entrati rapidamente nell’alloggio, sono riusciti a bloccare in tempo i due mentre stavano tentando di disfarsi della sostanza stupefacente gettandola in un gabinetto. Fortunatamente, la quantità era eccessiva per consentirne un corretto deflusso attraverso il condotto di scarico ed i poliziotti dopo aver divelto il gabinetto sono riusciti a recuperarla integralmente. Si trattava di numerose dosi successivamente quantificate in circa 370 grammi di marijuana e circa 280 grammi di hashish. All’interno dell’appartamento sono stati inoltre rinvenuti 505 euro suddivisi in banconote di vario taglio. Nel corso di una perquisizione effettuata nella scale, i poliziotti hanno rinvenuto, ben occultato all’interno del vano ascensore, un sacchetto di plastica contenente bustine e stecche marroni simili a quelle trovate nell’appartamento per un totale di circa 400 grammi di marijuana e circa 100 grammi di hashish. La sostanza stupefacente del primo rinvenimento è stata sequestrata a carico degli arrestati mentre la seconda a carico di ignoti. I tre complici sono stati quindi arrestati e condotti in carcere. La vicenda ha confermato un fenomeno da tempo rilevato dagli investigatori: ossia la complicità degli inquilini degli edifici interessati alle nuove piazze di spaccio “interne” che prestano il loro aiuto per una fuga sicura e rapida all’interno del loro appartamento.