Gli ultimi bollenti giorni di campagna elettorale a Napoli hanno fatto registrare avvenimenti preoccupanti per il tema della legalità.
A far scattare il clamore da ogni parte di governo, locale e nazionale, è stata la presenza nelle liste elettorali per il consiglio comunale di Napoli, di alcuni candidati indagati o addirittura già condannati. Ma non solo. A Quarto due candidati del centrodestra sono finiti in carcere nel corso di una operazione contro il clan Polverino: si tratta di Armando Chiaro e Salvatore Camerlingo, candidati al consiglio comunale di Quarto nelle file del Popolo della Libertà.
In soccorso al centro destra napoletano, è arrivato il Ministro degli Interni Roberto Maroni, che sabato ha preso parte a una conferenza all’Hotel Vesucio insieme al candidato Lettieri.
Per quello che è accaduto a Napoli, a giudizio di Maroni “non c’é responsabilità dei candidati sindaci, di Gianni Lettieri” e annuncia: “Bisogna intervenire per far sì che tutti i consiglieri comunali abbiano la forza morale per contrastare l’illegalità. C’è la necessità di una modifica legislativa” – ha aggiunto – “Lettieri rappresenta qui a Napoli la lotta contro ogni illegalità”. Lo ha invitato a “diventare sindaco al primo turno” e poi ha proseguito: “In ogni regione sarà aperta una sede dell’Agenzia per i beni confiscati alle mafie”. A proposito di Cosentino, Maroni non risparmia parole dure verso il candidato del centro sinistra Morcone: “Su Cosentino io metterei la mano sul fuoco, ma Mario Morcone, candidato sindaco del Pd, e prefetto che di quell’Agenzia (per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, ndr) è direttore, si astenesse da qualsiasi commento su tutta la visita napoletana del suo ministro”.
Gianni Lettieri afferma di aver chiesto le necessarie rassicurazioni ad un garante per ogni lista. “Il problema c’è e nessuno lo nega” – ha detto il candidato del centrodestra al Comune di Napoli – “ E’ un’ emergenza che riguarda tutti”. Inoltre lo stesso Lettieri ha annunciato: “Se diventerò sindaco proporrò una modifica del regolamento del Consiglio comunale, per emarginare ogni profilo inquinante, vietandone l’ammissione nei gruppi consiliari o l’assunzione di cariche nelle commissioni”. Ha aggiunto inoltre: “Va anticipato il termine di presentazione delle liste, condizionando l’efficacia delle singole candidature al gradimento del candidato sindaco”.
Il responsabile del Viminale incassa l’appoggio del presidente della commissione parlamentare Antimafia, Beppe Pisanu: “Ho sostenuto ripetutamente la necessità di sanzioni severe per le penetrazioni mafiose nelle liste elettorali” – ha affermato in una nota – “Già nelle settimane scorse, il senatore Caruso, capogruppo del Pdl in Commissione ha presentato una interessante proposta di legge che può costituire una base di partenza per arrivare rapidamente a una decisione pressoché unanime del Parlamento”.
La prefettura di Napoli ha avviato un serrato controllo (tra comuni e municipalità sono circa 10mila candidati), e a quanto si apprende, dalle liste per il Comune di Napoli sarebbero stati esclusi cinque candidati.
Mario De Angelis