Domenica e lunedì mattina corsa alle urne per votare il miglior competitor sceso in campo per occupare la poltrona più alta di Palazzo San Giacomo, la presidenza di una delle dieci circoscrizioni e un posto di outsider nelle assise cittadine.
Finalmente finirà la caccia al voto con telefonate, depliants infilati nelle cassette della posta, megamanifesti con slogan, volti sorridenti, strappati o ricoperti da altre locandine di avversari o da striscia del comune con la scritta “manifesto abusivo” che di certo non depone a vantaggio di chi si propone di riportare legalità e rispetto in una città mortificata da abusivismo e immondizia.
Ottomila, rispetto ai diecimila della passata legislatura, sono gli aspiranti amministratori. Ottocentomila gli elettori. Undici i candidati a primo cittadino appoggiati da 32 liste. Undici quelle per l’ex presidente dell’Unione Industriali, Gianni Lettieri; 4 per l’ex prefetto Mario Morcone; 4 per il rettore di Salerno Raimondo Pasquino; 4 per l’ex magistrato Luigi de Magistris; due per il deputato Clemente Mastella; 2 per Raffaele di Monda, 1 per Roberto Fico, 1 per l’avv.Carlo Taormina; 1 per l’avv. Vittorio Lamberti; 1 per Ciro Formisano e 1 per Giuseppe Marziale. Cinque i personaggi con precedenti penali esclusi dalle liste. Indagini predisposte dalla Prefettura anche per sospetti cambi di residenza in quest’ultimo periodo o per denuncia di smarrimento di schede elettorali.
A sostenere la defatigante campagna elettorale in un panorama sommerso dai rifiuti, sono arrivati in città il ministro degli Interni Roberto Marone, il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna e i massimi dirigenti dei partiti, da Massimo D’Alema e Rosy Bindi a sostegno di Morcone a Nichi Vendola di Sinistra e Libertà, Gianfranco Fini per Pasquino, venerdì sarà la volta di Silvio Berlusconi alla Mostra d’Oltremare per invitare gli elettori a votare per il Pdl.
Nelle municipalità in sordina, molti, infatti, non conoscono bene il ruolo di queste istituzioni, quarantadue le liste in corsa per i trecento posti nei parlamentini 30 per ogni circoscrizione di quartiere.
Il maggiore quotidiano cittadino ha indetto dei forum con i principali candidati per conoscere i programmi della prossima giunta. Promesse e iniziative, dalla differenziata al 50 per cento entro un anno ai grandi progetti di riqualificazione, al traffico con bus e metrò con orari prolungati, alla riduzione dei vertici delle partecipate ad incentivazioni per il turismo, al controllo dell’abusivismo alle telecamere di sorveglianza nelle zone a rischio.
Per rilanciare la città – ha dichiarato Lina Lucci, segretario generale della Cisl Campania che ha rifiutato la proposta di candidarsi – si tratterà di recuperare decadenza e dignità, puntando su trasparenza, responsabilità e partecipazione. Sui grandi temi (Bagnoli e Napoli Est) occorre uscire da una situazione assurda che sembra la versione di “Aspettando Godot”. Tempi certi, piani definiti condivisi, in un’ottica che serva alla città e che stia dentro ad un’idea di Napoli che guarda al futuro con lungimiranza e intanto operi nella quotidianità con responsabilità”.
Sulla questione rifiuti, sono all’opera centosettanta militari che certamente ripuliranno la città in questi giorni di elezioni, ma di certo non risolveranno il problema. In merito è intervenuto anche il cardinale Crescenzio Sepe. E’ una vergogna- ha detto – Si è arrivati ad un punto di esasperazione. Lo scarica barile, dalla Regione che non predispone i piani per i termodistruttori alla Provincia che non è riuscita a trovare discariche al Comune che non riesce ad aumentare la raccolta della differenziata, costringe i cittadini e la sparuta presenza di turisti a vivere in un clima nauseante e pericoloso per la salute.
Mario Carillo