Non si ferma, a Somma Vesuviana, lo scontro politico a suon di manifesti che vede protagonisti da una parte l’Amministrazione Allocca, nella direttissima veste dello stesso Primo Cittadino, dall’altra il PD cittadino, appoggiato da ulteriori partiti di medesimo colore. Questa volta ad infervorare gli animi dei politici avversi alla maggioranza, c’ha pensato la stessa popolazione, in particolare un gruppo di donne che, qualche giorno fa, ha messo in atto una protesta, proprio nella “tana del lupo”. Un’irruzione violenta e tempestiva che ha scaraventato al cospetto del Sindaco queste donne, pronte ad inveire contro la sua persona, brandendo in aria parole amare, rancorose richieste di un posto di lavoro, anzi, di “quel posto di lavoro”, tanto agognato e promesso in campagna elettorale. A distanza di giorni, la protesta delle signore cui era stata data parola, non si è fermata. Decise e determinate ad ottenere ciò che, per detta di gentleman, spetterebbe loro, le suddette signore hanno preso ad affiggere all’ingresso di Palazzo Torino uno striscione con la scritta : “Dacci il lavoro che ci hai promesso”. Le accuse sono pesanti, qualche signora avrebbe addirittura dichiarato di aver ricevuto, in tempi di elezioni, pressioni e minacce per il voto e su questa pista si stanno muovendo le indagini dei carabinieri. E tanto per non far scemare subito il clima di tensione, alle donne protestanti si sono associati anche i politici del PD cittadino che ha preso la palla al balzo per sferrare l’ennesimo colpo contro il Sindaco, sempre a modo loro, con enormi manifesti che, però, questa volta non si sono limitati alle “semplici” mura della città, ma hanno fatto il giro del web. Il manifesto parla chiaro e mette in guardia la popolazione: “Durante la campagna elettorale, il Sindaco Raffaele Allocca ha promesso posti di lavoro in cambio di voti. Speculare sui bisogni della gente costretta a vendere il loro voto perché non hanno e non trovano lavoro, è moralmente riprovevole e contrario alla legge. Il sindaco, facendo compravendita di voti, minaccia la nostra democrazia, Vergogna!”. Mirato e senza mezzi termini. Le accuse sono forti, ed altrettanto lo sono le parole. Dal canto suo, il Sindaco mantiene sua consueta pacatezza, chiedendo che siano portate le prove di quanto scritto sui manifesti e si difende: ” Ho già parlato con i miei legali. Diffiderò il Pd per le gravi offese rivoltemi”.
Giuseppe Annunziata