In una scena di “Vieni a vivere con me ” , film del 1941 , Hedy Lamarr spiega a James Stewart come coprirsi il capo con un foulard , da vera diva .
Anche gli stilisti con le collezioni di stagione hanno dimostrato i tanti modi di portare – e reinventare – il foulard.
Mood bucolico per il foulard/fazzoletto D&G : stampa vichy per un effetto picnic
Foulard portato come un chador , da fermare con una spilla sul davanti e infilando una catenina – facendola spuntare strategicamente- per un twist glam rock assicurato .
Avvolgente come un turbante , per un twist etnico , scegliendo misure extra size – 70 cm di lato -per poi piegare a triangolo appoggiando alla fronte il lato diagonale e incrociare dietro la nuca i due lembi di tessuto per poi annodarli sopra .
Per tenere in ordine chiome ribelli – e infuocate – lo stile da copiare
Pois anche sulla passerella Moschino: mood Sixties con turbanti e foulard/fascia ,da
Si scende di un decennio ed ecco che il mood Fifties viene riprodotto
Ricordate : via libera al pattern clashing , ovvero l’accostamento di stampe diverse tra loro , apparentemente incompatibili; ma anche al monoprint: molte , infatti, le proposte di stagione che puntano sull’omogeneità con stampe abbinate alla tinta unita , o a una sola fantasia per il total look .
Osa , inventa , trasforma . Usalo come un vezzo , ma anche come charm o tracolla per la borsa , per rinnovare un paio di sandali che si intrecciano sulle caviglie – fermarlo alla base del tallone di un modello zeppa con delle borchie ; oppure incollare le estremità sotto la suola di un modello con il tacco – o come top e cocktail dress : sempre piegato ad arte, con un pizzico di creatività .
M.Chiara D’Apolito