Si prevedeva una giornata tempestosa invece anche il cielo ha voluto accogliere la salma di Carmela Rea, la nostra Melania, con un raggio di sole. Una donna solare, dall’aspetto felice, originaria di Somma Vesuviana, da tre anni sposata, viveva a Folignano in provincia di Ascoli Piceno, insieme al marito Salvatore Parolisi, caporal maggiore del 235° Reggimento RAV di Ascoli, e la figlia Vittoria di 18 mesi. La giovane ventinovenne, assassinata a coltellate in una pineta del Teramano, dopo essere scomparsa da Colle San Marco, ad Ascoli, dov’era andata insieme al marito, il 18 aprile scorso. Il dolore sui volti contriti delle persone che hanno voluto donare l’estremo saluto alla salma arrivata alle ore 10:00 nel complesso di Santa Maria del Pozzo a Somma Vesuviana, cittadina di origine della giovane defunta. Accolta e benedetta da Frate Dario e frate Casimiro. Nella stessa chiesa tre anni fa Melania e il Marito Salvatore Parolisi si erano sposati e vivevano a Folignano. Oggi il giorno del dolore ma anche il giorno dove si chiede giustizia. Il marito arrivato nella camera ardente insieme ai genitori di lei, appare disperato e poggia la testa sulla spalla della sorella. Sul lato destro della navata principale della chiesa, la mamma e il padre di Melania che hanno vietato di fare fotografie e riprese nella camera ardente. Fuori un via vai di gente, conoscenti, amici di famiglia, ma anche persone piene di rabbia, che non conoscevano la povera Melania, una donna semplice e solare, ma che hanno voluto ugualmente salutare la salma. Chiunque passando accanto alla bara non ha potuto trattenere le lacrime, ma il dolore ancora più forte è non conoscere l’assassino. Una storia piena di verità omesse, dove per ora l’unica strada porta al caporalmaggiore, ma ne’il tradimento di quest’ultimo ne’ il suo ambiguo comportamento bastano a fare di lui il colpevole, ma certo ne definiscono la personalità. Troppe omissioni, troppe incongruenze nel suo racconto di quel giorno. E’ probabile, infatti, che proprio il 18 aprile lui e Melania, che era informata della relazione extraconiugale, avessero litigato di brutto. Ma i parenti della coppia continuano a fare quadrato: Melania sembrava tranquilla, non ossessionata dall’idea del tradimento, e d’altra parte ”era una ragazza che non si teneva niente”. Dice il fratello Michele. E poi, non voleva lasciare il marito. Molti esprimono il proprio pensiero che non sempre è positivo nei confronti del marito che per ora è l’unico indagato, intanto si è in attesa di dare un volto all’assassino di Melania Rea.
Dora Ambra