Il Gazzettino vesuviano | IGV

Il paese dei “responsabili”

È vero, in amore e guerra ogni mezzo è lecito.La politica, dal suo canto, condensando in sé sia il sentimento, la passione e lo struggimento, quasi amoroso, misto all’idea di contrapposizione dura, ferma degna di chi belligera potrebbe entrare a pieno merito nel citato proverbio che parla di mezzi leciti e mono leciti. E allora mi consta correggermi e riformulare il detto: in amore in guerra ed in politica ogni mezzo è lecito, mi sembra però che si stia esagerando e, a completare il pasticcio è giunta la famosa ciliegina posta in cima.Da pochi giorni alcuni nuovi sottosegretari fanno parte del Governo italiano. Tante belle ciliegine tutte nuove. Forzatamente nuove anche perché la velocità con cui questi nuovi componenti dell’esecutivo nazionale cambiano pelle, poltrona e bandiera restituisce loro una virginale purezza che li rinnova periodicamente nell’ aggettivo da me usato. Nuovi esponenti di sinistra, moderati, di centro, indipendenti ma pronti a riaccentrarsi e nuovamente indipendenti per divenire finalmente responsabili e puntellare dove necessità chiama.E allora in politica ogni mezzo è lecito! Purtroppo ricordo che a me avevano insegnato che politica significava avere un idea da confrontare, una visione della vita, un punto da dove osservare e un convincimento che era anche lecito cambiare, infondo persistere nell’eventuale riconosciuto errore è certamente diabolico. A me appare ancora più diabolico correggersi alla velocità della luce e attraversare l’arco costituzionale, in un verso o nell’altro, con tanta rapidità e leggerezza d’animo,  tradendo il voto di quanti, poveretti, ancora credono in un simbolo, in quell’idea sempre più sbiadita e agonizzante a fronte della ragion… non di Stato, ma del proprio tornaconto. Ecco questo è l’unico ideale di quanti oggi responsabilmente si sono assicurati una poltrona, di questi nuovi eroi che non hanno salvato il premier, ma hanno, da voltagabbana quali sono, pensato a portare a casa propria il miglior risultato possibile e tanti saluti agli elettori per non parlare del simbolo e dell’idea.Premiare oggi dei traditori significa patentarli per futuri tradimenti. Staremo a vedere. Al peggio, e purtroppo è sempre più vero, non c’è mai fine.

Gennaro Cirillo

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