Regola numero 1 – Liberarsi del (s)concetto “Adatto su di me”.Regola numero 2 -Trovare lo stile che interpreti il tipo di vita che ci piace al momento.Pronte a improvvisi cambiamenti (d’umore e non)? Come? Attingendo dal guardaroba della modernità, azzardando pezzi d’antan, giocando con accessori easy, osando tocchi crazy! Ed ecco che il pezzo del cuore si abbina all’ultimo shopping. Attenzione però: sono richiesti requisiti ad hoc, ovvero FEGATO e PERSONALITA’! Perchè è di moda il NEOMIX, ovvero l’indossare ciò che si vuole!Omologazione, addio dunque. Cala il sipario sulla ricerca ossessiva del logo, dell’uniforme sociale, che definisce e appiattisce l’immagine in una scontata ripetitività del look. Osare, mescolare, colorare, borchiare, stringare, zippare. Rompere le regole per inventarsene di proprie. Il nuovo stile celebra il fai da te. Partendo dalle proposte delle maisons e declinandole poi secondo l’estro personale.La calza maculata anni Ottanta, il maglione etnico da barricadera anni Settanta, la gonna ampia a pieghe anni Cinquanta, il cappottino couture Sessanta, le spalle larghe che alle meno giovani ricordano Mugler e Krizia (vere e proprie architetture!) e che per le snob di oggi, invece, fanno tanto Balmain (anzi meglio dire che impazza la “balmania” che ha convertito una come me che è sempre inorridita alla vista delle “spallone”)… la giacca da smoking del nonno, la t-shirt del fratello, le calze fosforescenti puro stile-funny Cindy Lauper (e vi hanno pure fischiato!)… MESCOLIAMO, MESCOLIAMO e l’effetto sarà quello di un trendy effetto NEOMIX, che appunto PESCA, RIAGGIORNA E PERSONALIZZA, I PEZZI FORTI & DEBOLI DI UN GUARDAROBA (MODERNO) CHE APPUNTO ATTINGE SEMPRE PIU’ A UN PASSATO NOSTALGICO… E’ STATO CREATO (QUASI) TUTTO; TOCCA ORA A NOI “VESTIRE” di CREATIVITA’, guardando al futuro.Ma quando è cominciata esattamente tale tendenza? Negli anni Venti, con le cascate di bijoux Coco Chanel, pietre finte e preziose che adornavano semplici mise e polsi minuti? O con gli echi dal sapore orientale che abbellivano le donne del cinema muto? Nei Sessanta, quando alla Swingin’ London dondolavano anche gli affari del vintage a Portobello? Con gli hippie e i richiami alle tribù indiane? Decisamente l’ultima, simile, è stata nei Novanta con il grunge: ma li era una faccenda molto meno intellettuale, ci si limitava a mescolare cose sbagliate nel tentativo di sembrare diverse/i, tralasciando il fattore sexy (una donna non deve fare a meno della seduzione). Sicuramente la moda di mischiare e abbinare, shakerare e appaiare forse non è mai nata: semplicemente esiste. Sicuramente anche i primitivi avranno sperimentato la cosa… pensiamo alle collane di osso o ai loro vestiti! Non è creatività!?Oggi è tutt’altra atmosfera, e tutt’altro shopping. Già!! Dal momento che non esiste più il vestire coordinato e che persino le modelle incarnano look meno stereotipati e vincolanti, deve essere chiaro che siamo di fronte (finalmente!) ad una specie di “fashion transfert”. Vi va d’intraprenderla? Si? Allora è bene che impariate ad “astrarvi” dalla vostra vita personale e ad abbracciare, invece, il tipo di vita che al momento piace, liberandosi dal concetto “su di me”. Molto difficile, certo. E qui entra in gioco la vera funzione dei giornali di moda, quelli fatti meglio vi offrono una sorta di riassunto mentale: la cavallerizza e i suoi pantaloni, la vecchia giacca dandy, il gilet da adolescente pestifera… ottimi spunti. Ma ciò che va preso assolutamente in considerazione è lo specchio. Captare difetti e pregi, disponendo l’animo al vestito. Detto quanto, inizia il divertimento: un giorno siete aviatrici, domani sarete un fantino (bastano un paio di stivali bassi in cuoio ed una giacca al posto del blouson ); oppure lunedì ballerina sweet, martedì rockprincess (un semplice tutù e leggings in pelle abbinati a stivaletti)… Con gli stessi pezzi vi regalate ogni giorno una personalità diversa. Una sorta di esibizionismo “buono” il vostro! Un’esposizione di se molto creativa. Potete giocarvela con un look classico scaldato da un solo dettaglio crazy, oppure rischiare dalla testa ai piedi. L’importante è che impariate a capire che una donna si deve VESTIRE SOLO PER SE STESSA, LIBERARSI DAI LOOK DEL POTERE E DELLA RICCHEZZA, nonché dell’OMOLOGAZIONE. Un piccolo elenco di celebrities, maestre nel mix & match: da Kate Moss ad Alexa Chung, da Misha Barton a Chloe Sevigny, dalle modelle Agyness e Coco Rocha. La moda come sperimentazione e lo stile come espressione dell’evoluzione personale. Questione dunque di personalità, nutrita prima di tutto e poi espressa tramite i vestiti.