Presidente di Stella Cometa: “Invitiamo le Istituzioni al concerto del 1 giugno per guardare con i propri occhi cosa accade alla stazione”

Vincenzo Martire, il presidente dell’Associazione Stella Cometa, martedì 24 maggio ha raccontato la storia della sua amata stazione.

Anche se il capo è lui, ci tiene a precisare sempre che la stazione è di tutti quelli che partecipano alla sua vita quotidianamente, e quindi non solo dei ragazzi dell’Associazione, ma anche di tutte le persone che vanno alle serate organizzate.

È dal 2009 che i volontari di Stella Cometa e Vincenzo Martire hanno ottenuto dalla RFI (Rete Ferroviaria Italiana), un comodato per cinque anni, e hanno agito in sostituzione “allo Stato che governa e che aveva lasciato al suo destino quei luoghi”, tentando di farli rinascere.

Ognuno del team, nel suo piccolo, ha contribuito a rivalutare questo luogo, che fino a poco tempo fa era stato abbandonato a sé stesso, vandalizzato, sporcato. Ovunque c’erano siringhe dei tossicodipendenti, escrementi e rifiuti di ogni genere.

Dal 2002 al 2007 il Comune di Boscoreale ha versato alla RFI un canone mensile di circa 1200 Euro, senza fare niente per la stazione, lascandola abbandonata a sé stessa all’insaputa della Regione e nel 2008, in piena emergenza rifiuti, il piazzale esterno e le porte del Fabbricato Viaggiatori erano stracolmi di rifiuti.

Qualche settimana fa, il senatore Nespoli, ha presentato un’interrogazione parlamentare in cui c’era scritto: “L’area, la quale oramai versa in uno stato di degrado, luogo di ritrovo di tossicodipendenti, non controllata dall’ente proprietario, necessita, dopo un così lungo lasso di tempo, anche di un’operazione di bonifica che, allo stato attuale, ovviamente sarebbe a carico di Rete Ferroviaria Italiana […], così da consentire, poi, l’auspicata bonifica dei luoghi, la riqualificazione urbanistica dell’area e la piena fruizione da parte dei cittadini di quella comunità di uno spazio oggi pericolosamente frequentato, senza alcun controllo da parte della stessa RFI, da tossicodipendenti provenienti anche da altri comuni dell’area metropolitana di Napoli”.

«Queste parole -afferma Vincenzo Martire-, hanno ferito e amareggiato tutti quei volontari, quelle imprese, quei commercianti, che hanno dato tutto quello che potevano per far rinascere a vita nuova un bene abbandonato dalla Stato. È stato chiesto alle Istituzioni -continua-, una nota ufficiale di rettifica a quanto affermato nell’interrogazione, ma fino ad oggi non c’è stata risposta. Cogliamo l’occasione per invitare qualche rappresentante delle Istituzioni a presenziare il concerto del 1 giuggno 2011 e guardare con i propri occhi cosa accade al territorio, quando il volontariato, seppur abbandonato a sé stesso, viene lasciato libero da qualsiasi vincolo partitico o politico e cosa riesce a realizzare con le proprie forze».

Giovanna Sorrentino

 

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