Castellammare, Nicola Cuomo: “Niente manganelli per Fincantieri, Bobbio si dimetta”

«Se Bobbio deve chiedere le dimissioni di qualcuno non sono certo quelle dell’amministratore delegato della Fincantieri Bono ma di Berlusconi e Tremonti oltre che di se stesso, incapace di mantenere unita la città in un momento così delicato». Il segretario cittadino del Pd stabiese Nicola Cuomo non ha dubbi nell’individuare i principali responsabili di una situazione che con il passare delle ore sta diventando sempre più incandescente

«Bobbio sostiene che ci vuole l’esercito? È una grande sciocchezza, questa città ha bisogno soltanto della politica con la P maiuscola e non certo dell’esercito. Siamo stanchi di questo sindaco che non è capace di prendere una sola iniziativa in favore dei suoi cittadini. Forse il sindaco ha la memoria corta ma vorrei ricordargli che la rabbia dei lavoratori viene da lontano. Si sentono presi in giro  e li capisco benissimo avendo io vissuto in prima persona tutti gli avvenimenti. La violenza non va affatto giustificata e chi ha sbagliato, lasciandosi andare ad atti vandalici, ne risponderà personalmente, ma non si può sottovalutare  che mai Bobbio, in quest’ultimo anno, è stato vicino ai lavoratori. In occasione dello sciopero nazionale dello scorso 1°ottobre 2010 fu l’unico sindaco a non partecipare alla manifestazione con il gonfalone della città. E anche a marzo 2011 si comportò allo stesso modo non prendendo parte allo sciopero cittadino ma addirittura sbeffeggiando i lavoratori in un’intervista del giorno successivo. E, infine, lunedì scorso avrebbe avuto il sacrosanto dovere di accompagnare i lavoratori a Roma, in un momento così importante per la vita del loro stabilimento, dopo che il giorno prima, insieme all’onorevole Cosentino, aveva garantito che il piano industriale avrebbe rilanciato il cantiere con la realizzazione del bacino di costruzione. E solo allora è montata la rabbia dei lavoratori che si sono sentiti presi in giro dall’intero centrodestra. Quando fu eletto Bobbio promise mare e monti parlando della “filiera” che partendo da lui, attraverso Cesaro e Caldoro arrivava a Berlusconi e Tremonti. E ora ci vogliono far credere che Bono abbia deciso la chiusura di due stabilimenti senza neanche consultare l’azionista di maggioranza, cioè il ministero dell’economia e del tesoro che è proprietario della Fincantieri. Anche il ministro Romani non è più credibile dopo aver più volte ripetuto che avrebbe salvato il cantiere di Castellammare. Perché di otto cantieri viene sacrificato l’unico che costruisce nel meridione? Noi come Pd stiamo facendo tutto il possibile sia a  livello locale, sia regionale che nazionale. Io e il capogruppo Pd al Comune, Antonio Pannullo, già nella giornata di martedì 24 maggio ci siamo recati a Roma per incontrare ed e informare dei nuovi sviluppi sulla questione i gruppi Pd della Camera e del Senato, con i rispettivi presidenti Franceschini e Finocchairo. Abbiamo avuto un’accoglienza fantastica dei tanti senatori (tra gli altri Teresa Armato, Maria Fortuna Incostante, Anna Maria Carloini, Zanda, ecc) e dei tanti onorevoli (Luisa Bossa, Cesare Damiani, Sergio D’Antoni, Eugenio Mazzarella, Andrea Orlando, Ludovico Vico, Guglielmo Vaccaro, etc.) e del dirigente nazionale Stefano Fassina, i quali si sono presi l’impegno, poi mantenuto, di interessare entrambi i rami del parlamento della drammatica situazione cittadina e di intervenire sul governo per ottenere azioni concrete a difesa del nostro cantiere e della cantieristica italiana, settore strategico della nostra industria».

 

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