“Il ministro Romani oggi è stato fulminato sulla via di Damasco, ma il governo quando non è assente è in forte ritardo: con i lavoratori della Fincantieri, l’esecutivo non ha brillato in efficienza perché convocare il tavolo solo il 3 giugno prossimo equivale a favorire le tensioni sociali in corso”. Lo dichiara il senatore dell’Italia dei Valori, Nello Di Nardo. “Il piano di Fincantieri, che prevede tagli occupazionali e chiusura di siti produttivi, metterà in ginocchio circa 2.500 famiglie. Restare indifferenti sino a questo punto è un atto di irresponsabilità indegno di un Paese civile. Occorre muoversi subito e in direzione opposta: servono urgenti investimenti e piani di recupero dell’efficienza e di riorganizzazione del lavoro. Questa – conclude di Nardo – è l’unica base per costruire insieme ai lavoratori un accordo di sviluppo e di rilancio”.