Alle ore 5.30, in località Varcaturo del comune di Giugliano in Campania, personale della Squadra Mobile della Questura di Napoli e del Servizio Centrale Operativa ha arrestato Giuseppe Dell’Aquila, 49 anni, soprannominato “Peppe ò ciuccio”, esponente apicale dei clan camorristici Contini e Mallardo.
Dell’Aquila era inserito nel programma speciale di ricerca del Ministero dell’Interno per i latitanti di massima pericolosità ed inserito dell’elenco dei 30 latitanti più pericolosi.
Era ricercato dal mese di luglio del 2002, allorquando si era sottratto all’esecuzione di un ordine di carcerazione di due anni di reclusione disposto dalla Procura Generale della Repubblica di Napoli in seguito ad una condanna inflittagli per i reati di rapina e porto abusivo dì armi da sparo.
E’ da sempre uno dei promotori e degli esponenti di spicco delle suddette organizzazioni camorristiche, significativa al riguardo la sua imputazione unitamente a Edoardo Contini, Patrizio Bosti e Costantino Sarno per il duplice omicidio dei fratelli Giglio, commesso nel 1984, nell’ambito della guerra di camorra contro la famiglia Giuliano di Forcella; per tale delitto il Dell’Aquila è stato assolto mentre è pendente in Cassazione il processo nei confronti di Contini e Bosti.
Successivamente all’arresto di Contini. avvenuto nel dicembre del 2007, e di Bosti, avvenuto nell’agosto del 2008, e per lo stato di detenzione dei fratelli Giuseppe e Francesco Mallardo, aveva assunto la direzione di entrambi i clan camorristici, che come noto operano nell’area centrale della città di Napoli e nell’area del giugÌianese. Per tale suo ruolo era, di fatto, diventato anche il punto di riferimento per altre organizzazioni camorristiche metropolitane e provinciali, in quanto i clan Contini e Mallardo storicamente hanno sempre svolto un ruolo di primo piano nei rapporti e negli equilibri criminali.
Nel marzo del 2010, era stato colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa a carico di 12 affiliati al clan Mallardo dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli, su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia, per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso e reimpiego di capitali illeciti. Dalle risultanze investigative era emerso che il clan Mallardo aveva assunto il controllo delle attività economiche in diverse cittadine del sud pontino (Terracina, Sabaudia, Fondi, Lariano e Anzio), anche attraverso la gestione monopolistica di interi settori imprenditoriali e commerciali, in particolare il settore edilizio; Dell’Aquila viene, per l’appunto, ritenuto l’attuale esponente apicale di questa organizzazione.
Le indagini per la sua cattura erano state avviate, con il coordinamento dei pubblici ministeri della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, dalla sezione catturandi della Squadra Mobile da circa un anno ed indirizzate nei confronti di una famiglia di favoreggiatori, dimorante nella medesima località e legata da un rapporto di amicizia con il latitante, risalente nel tempo.
L’attività investigativa, supportata da diffuse operazioni di intercettazione, ha consentito di individuare I’abitazione in cui il latitante aveva trovato rifugio e che era stata messa a disposizione proprio dal suddetto nucleo famigliare, le cui varie posizioni saranno successivamente valutate sotto il profilo della responsabilità penale per procurata inosservanza di pena e favoreggiamento aggravato.