Il Gazzettino vesuviano | IGV

Deposizione corona in memoria dell’Appuntato della di Pubblica Sicurezza Giovanni Perrelli

Martedì 24 maggio alle 11 presso il cimitero di Fuorigrotta il Questore di Napoli, dr. Luigi Merolla, presenzierà alla deposizione di una corona di alloro a nome del Capo della Polizia nella ricorrenza della morte dell’Appuntato della Pubblica Sicurezza Giovanni Perrelli. Il poliziotto morì nella notte del 24 maggio del 1967, all’età di 54 anni, per le gravi ferite subite il giorno precedente durante la colluttazione con un folle definito dalle cronache dell’epoca come di “forza e statura eccezionali” nella stazione ferroviaria di Napoli Mergellina. Alle 12,20 del 23 maggio il folle era giunto alla Stazione di Napoli Mergellina a bordo del treno rapido proveniente da Roma ed aveva subito dato prova di equilibrio cercando di incamminarsi nel tunnel ferroviario della Stazione. Quando il brigadiere comandante il posto Polfer lo aveva invitato a fermarsi, l’uomo si era scagliato contro di lui, sferrandogli dei pugni al volto. In soccorso del brigadiere giunsero l’appuntato Perrelli, un secondo poliziotto della Polfer , due facchini della stazione ed un vigile urbano che con grande sforzo riuscirono a bloccare l’energumeno e a portarlo dentro l’ufficio della Polfer. Qui il folle sembrò ritornare in sé ma subito dopo si divincolò correndo nuovamente nel piazzale della stazione dopo avere sfondato la porta a vetri. Rincorso dagli agenti l’esagitato si avvicinò ad un grande vaso ornamentale che si trovava all’ingresso, ne estrasse la pianta ed usandola come una clava iniziò a colpire all’impazzata i presenti, ferendo Perrelli e altre quattro persone. L’energumeno venne infine bloccato e ridotto all’impotenza dagli agenti. Il folle era fuggito da Roma picchiando i genitori per non venire ricoverato per la quarta volta all’ospedale psichiatrico. L’appuntato Giovanni Perrelli, il quale aveva riportato una gravissima ferita all’occhio destro,  venne trasportato all’ospedale Santa Maria di Loreto, dove morì all’1,30 del giorno successivo, in seguito al trauma cranico e all’ematoma cerebrale subito.

 

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