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Castellammare: minacce alla donna del pentito, fermati Rapicano e Staiano

I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Castellammare di Stabia, agli ordini del primo dirigente Andrea Curtale e del vicequestore Stefania Grasso, sulla base di un Provvedimento della Dda di Napoli firmato dal procuratore aggiunto Alessandro Pennasilico, hanno sottoposto a fermo gli stabiesi Pasquale Rapicano, 31enne, pluripregiudicato e Luigi Staiano 23enne con precedenti di polizia, per i reati di violenza privata aggravata e porto abusivo di arma in concorso.

Pasquale Rapicano, pregiudicato per omicidio, associazione a delinquere, porto abusivo e detenzione di munizionamento ed armi, estorsione, inosservanza pene accessorie, renitenza di leva, ricettazione, violenza, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e minacce, è stato rintracciato presso la sua abitazione di Via I Salita Marchese de Turris mentre Luigi Staiano, nipote del leader di un noto clan locale, con precedenti di polizia, è stato invece fermato presso l’abitazione della nonna in Via Partoria.

I due fermati, in concorso tra loro, avevano costretto una donna ad allontanarsi da Castellammare mediante l’utilizzo di minacce e violenze. La vittima, alla quale era stata puntata la pistola al volto e tappata la bocca con una mano per impedirle di chiedere aiuto, è la convivente di un noto collaboratore di giustizia.

L’uomo, insieme al fratello, aveva contribuito con delle dichiarazioni, alle indagini sull’omicidio del Consigliere Comunale Tommasino.

Rapicano era stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Pietro Scelzo, avvenuto a Castellammare il 18 mopvembre 2006 ma pochi giorni fa era stato scarcerato a seguito di una sentenza assolutoria pronunciata dalla Corte d’Appello di Napoli.

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