I pizzaioli italiani l’hanno presa come una sfida, quelli americani, già insigniti di vari titoli nel corso degli anni, vorranno portare a casa il titolo di miglior “pizzaiuolo” del mondo. Ma i giapponesi, forti della vittoria dello scorso anno di Akinari Pasquale Makishima, non vogliono lasciarsi sfuggire questa seconda opportunità, quella di fregiarsi di campioni del X Trofeo Caputo. E, per questo, sono arrivati dal Sol Levante ben in 40. Così, tra oggi (30) maggio e domani (31 maggio) a suon di pizze partirà la sfida. Ma tra forni e farina a competere quest’anno ci saranno al Vulcano Buono di Nola oltre 200 pizzaioli così ripartiti: 40 giapponesi, 13 americani, 5 spagnoli, 5 francesi, 2 brasiliani 2 inglesi e, per la prima volta, pizzaiuoli egiziani e marocchini, oltre, chiaramente, tutti gli italiani provenienti da tante regioni del mondo. Tra gli stranieri, ci saranno campioni pluripremiati come l’americano Tony Gimignani, nove volte campione del mondo e virtuosista del Free style e Roberto Caporuscio; lo spagnolo Fabian Martin, eclettico pizzaiolo di Girona, già allievo di Ferran Adrià e il brasiliano Ricardo Alexandre di Camargo della “Pizzaria Serafina” di San Paolo. L’appuntamento napoletano, consolidato nel tempo e arrivato alla decima edizione, si riveste della bandiera iridata e diventa il “I Campionato Mondiale del Pizzauiolo Napoli – X Trofeo Caputo”.
L’evento che si svolge nella Piazza Centrale del centro servizi “Vulcano Buono” di Nola (Napoli) è organizzato dall’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e sponsorizzato da Molino Caputo, Latteria Sorrentina, Annalisa Conserve e Forni Magliano. E’ l’unica manifestazione del genere che punti i riflettori sui Pizzaiuoli oltre che sulla pizza (a cominciare dal titolo del concorso) per sottolineare come la qualità della pizza sia strettamente legata alla loro bravura e alla loro professionalità.
“Non c’è una vera pizza napoletana senza un vero pizzaiuolo”, era questo lo slogan che risuonava lo scorso anno tra gli stand dei pizzaiuoli al “Vulcano Buono”. Ma un vero pizzaiuolo non deve essere necessariamente napoletano. Sempre di più, gli stranieri si dedicano con passione e successo a questa italianissima professione. Le categorie nelle quali si confronteranno gli sfidanti sono le stesse dello scorso anno, ad eccezione della sezione Pizza Classica, una new entry immaginata per dare spazio all’utilizzo dei prodotti tipici regionali.
Le altre categorie sono: Pizza Napoletana s.t.g – Trofeo Caputo, Pizza Creativa, Pizza a Metro, Pizza senza glutine, Pizza scenografica e Pizza acrobatica- Free Style.