Rubano costosi capi d’abbigliamento al centro commerciale e li rivendono: arrestati

Gennaro Fucito, pregiudicato di 25 anni, sottoposto al regime degli arresti domiciliari e Vincenza Coppola, 35enne con pregiudizi di Polizia, sono stati sottoposti a fermo dagli agenti della VI sezione della Squadra Mobile, perché responsabili, in concorso tra loro, del reato di rapina. I due, infatti, nel tardo pomeriggio di giovedì, all’interno della Galleria Umberto I, dopo essersi introdotti in un noto esercizio commerciale di abbigliamento, si sono impossessati di 7 camicie “Ralph Lauren” del valore di 980 euro e 3 costumi da mare, di marca “Sundek”, del valore di 360 euro. La scena è stata notata da un impiegato del negozio che, dopo aver visto la coppia aggirarsi con fare sospetto, mentre maneggiava vari capi di abbigliamento, si è accorto che, in maniera fulminea, i due nascondevano la refurtiva all’interno di una borsa in loro possesso. Invano il tentativo dell’impiegato di bloccare i due ladri che, per guadagnarsi la fuga, non hanno esitato a colpirlo all’addome con un pugno per poi spintonarlo, dileguandosi. Il passo, tra quello che doveva essere un furto e la rapina, configuratasi a seguito della violenza usata nell’attimo in cui i due sono stati scoperti, è stato breve. A seguito di denuncia, presentata presso la Questura di Napoli, grazie alla minuziosa descrizione fornita dalla vittima, gli agenti della Squadra Mobile sono riusciti a delineare il profilo dei due rapinatori, dediti a questa tipologia di reato. Fucito, credendo di assicurarsi l’impunità, in quanto sottoposto alla detenzione domiciliare, condizione che l’avrebbe favorito per un alibi, è stato riconosciuto dalla vittima, senza ombra di dubbio, così come anche la sua complice, dapprima a seguito di una ricognizione fotografica e, successivamente a seguito d’individuazione personale. I poliziotti hanno rintracciato la coppia, nel pomeriggio di ieri, presso le rispettive abitazioni, sottoponendola a fermo. I due, che si erano già disfatti della refurtiva, vendendola a prezzi di realizzo, sono stati condotti presso il Carcere di Poggioreale e quello di Pozzuoli.

 

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