Il mastro Geppetto trecasese

Quest’anno le maestre della scuola dell’Infanzia del Circolo Didattico di Trecase, sia quelle del plesso di via Cattaneo che quelle del plesso di via Vesuvio, hanno avuto una delle solite idee geniali: – e se invitassimo Pinocchio a scuola? – Ebbene, detto – fatto!  Il bambino più monello  della storia della fiaba, il bambino più vero, perché fa i capricci e le marachelle,  che si pente, vuole bene al suo babbo e che auspica diventare grande (come gli altri) è sembrato un bel modo per dire; imparare che non si deve per forza essere in qualche maniera precostituiti. Che possiamo essere noi stessi sempre ( e va bene così) con il solo orizzonte di imparare a diventare grandi. Come Pinocchio! Una scelta didattica di fare un “viaggio” per accompagnare e tenere vivo l’entusiasmo del bambino, dandosi così il modo (piccini e insegnanti), di vivere al meglio tante significative esperienze. “Il viaggio – ci diceva la dott.ssa Filomena Zamboli, dirigente scolastico della stessa scuola  –  è una  metafora pedagogica dei processi educativi, in alcuni casi esso rappresenta il cammino della vita, importante per la crescita e lo sviluppo di ciascuno, un viaggio che ci aiuta  a maturare. In questa fascia d’età il bambino è posto di fronte alle sue prime difficoltà e al superamento delle stesse. Attraverso il coloratissimo filtro della fantasia si mette in movimento, per conoscersi, vedere e scoprire la realtà con occhi sempre nuovi ed emozionarsi davanti a ciò che vede. Esplorare significa ricercare, inseguire elementi nascosti: rendersi conto, toccando con mano, della realtà che lo circonda e che lo spinge, mosso sempre da forte curiosità, verso ciò che non conosce”.

“Il bambino, insieme a Pinocchio,  –  dicono le maestre referenti –  e’ stato l’esploratore di nuove esperienze e conoscenze nel mondo alla scoperta del colore, delle forme, delle stagioni, del sé e dell’altro, alla identificazione della vita come dono dell’amicizia di Dio. Attraverso il “viaggio- esplorazione” il bambino ha preso  coscienza del proprio corpo come parte integrante della sua personalità.

Tutto il racconto ha incantato i piccoli e li ha accompagnati in questo lungo anno di attività, avendolo come sfondo integratore, ma la figura del falegname Geppetto ha suscitato maggiore interesse, più di Pinocchio. Sarà stata la vecchiaia che in un certo modo impersona; sarà stata la vulnerabilità  che ha mostrato, o l’amore che sprigionava da  ogni parte per il suo tanto agognato compagno-figlio, o addirittura per la sua arte”.

Ma l’entusiasmo e’ andato alle stelle quando poi, in questi giorni, hanno saputo che sarebbero andati a trovare un amico di Geppetto. Tutti erano pronti per l’uscita. “Ci metteremo il cappellino della scuola? E anche la maglietta?  Maestra, andremo a piedi a trovare il falegname? Anche lui e’ vecchietto come Geppetto?” Tante sono state le domande. Nel giorno fatidico dell’incontro erano tutti pronti allineati come non mai. Attenti, curiosi hanno attraversato un bel tratto del Centro storico cittadino, tutti che li guardavano e essi che guardavano a loro volta. Tutti che sorridevano e loro fieri camminavano. Erano felici  con i compagni e le loro maestre, e per la prima volta erano senza i loro genitori per strada a camminare come tanti ometti. Si riusciva a leggere sui loro visini tutte le sensazioni che stavano provando. Calpestavano il suolo come se lo stessero facendo per la prima volta, evitando buche e pozzanghere, le auto erano fermate al loro passaggio da un Vigile Urbano, figura per alcuni conosciuta sulle immagini e che vedevano per la prima volta in carne ed ossa. Amorevole l’accoglienza in falegnameria ove il novello Geppetto ha illustrato il suo dignitoso e artistico lavoro ed ha fatto conoscere gli attrezzi del mestiere. Sul banco da lavoro  un Pinocchio in attesa  di essere completato. Tutti l’hanno voluto toccare e si possono immaginare le variegate espressioni. Alla fine, ritorno a scuola felici e pieni di esperienze. “Maestra  – diceva un bambino – quel falegname si sente anche lui solo? Per questo  sta’ costruendo Pinocchio? Unica l’ingenuità dei bambini!..

Nino Vicidomini

 

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