«Egregio sindaco,
è giunto il momento di eliminare dalla facciata della casa comunale il manifesto recante la scritta “Boscoreale dice NO all’apertura della seconda discarica rifiuti nel Parco Nazionale del Vesuvio”, perché abusivo, menzognero e fuorviante.
Tralasciando i motivi per i quali è abusivo (gli stessi che costrinsero i suoi stessi vigili ad elevarle una sanzione amministrativa per il manifesto autocelebrativo), vorrei illustrarle e ricordarle le ragioni per le quali non aveva e non ha senso continuare ad esporre questo inutile striscione.
La seconda discarica rifiuti nel Parco Nazionale del Vesuvio esiste già, da più di un decennio, quella attuale, la ex cava Sari, è la quarta o addirittura la quinta discarica rifiuti istituita nel Parco e Boscoreale, nella persona del suo primo cittadino, non ha detto e non dice no a questa discarica.
Da due anni e per un tempo indeterminato la Sari è stata e sarà la disgrazia di questa terra, mentre il suo manifesto abusivo se la prende con la discarica di Cava Vitiello, che non esiste.
Boscoreale ha detto sì alla discarica in Cava Sari, la sua amministrazione ha detto Sì a questa disgrazia, facendo calare un rassicurante oblioso manto coprente su tutto ciò che stava venendo a galla da analisi e accertamenti scientifici.
Ricorda la relazione del dott. Moscariello? Come fa a dormire sogni tranquilli sapendo che sotto il presente ed il futuro dei suoi figli scorre una falda acquifera nella quale sono presenti “sostanze fortemente cancerogene”?
E la sua ordinanza che vietava l’irrigazione attraverso i pozzi artesiani poiché la falda acquifera era chiaramente contaminata, è ancora valida?
Ha forse avuto notizia di ulteriori studi o accertamenti sul posizionamento, la lunghezza e tutto quanto sarebbe necessario conoscere della falda in oggetto?
La fa stare meglio pensare di aver affisso un manifesto contro un’altra eventuale discarica senza sapere se e quando questa attuale, reale, mortifera chiuderà i battenti?
Distinti saluti,
Francesco Paolo Oreste
Padre, uomo, cittadino, consigliere comunale»