Le donne del PD tornano alla riscossa: ad 8 mesi dalla petizione di circa 3400 firme che paventava la chiusura del servizio di prevenzione dei tumori al seno, denunciano che il Servizio, rimasto a Gragnano, è inattivo dal 26 aprile.
In seguito alla protesta cominciata a settembre 2010, l’Asl Na 3 sud si era infatti impegnata fin da dicembre ad ampliare il servizio riportandolo a Castellammare e riattivando il mammografo di ultima generazione rimasto inutilizzato; inevaso tale impegno, la dirigenza dell’ASL, rispondendo pubblicamente all’ennesimo appello delle donne democratiche dello scors., annunciò l’ulteriore attivazione del servizio in tempi brevissimi a Castellammare, Nola, Pomigliano, Boscotrecase, Sorrento, oltre che a Gragnano. A questo punto risulta evidente la tendenza della dirigenza della locale Azienda Sanitaria a fare promesse per mettere a tacere chi denuncia l’incapacità di tutelare il diritto alla salute dei cittadini.
La prevenzione è l’unico metodo riconosciuto per risparmiare gli ingenti costi che la società paga in termini di vite umane, qualità della vita e spese sanitarie per la cura delle malattie.
Pertanto le democratiche stabiesi chiedono alla Dirigenza dell’ASL di intervenire con urgenza.
Questa vicenda, che vede un macchinario all’avanguardia inutilizzato ormai da più di un anno è solo la prima di una serie che nelle ultime settimane si sono registrate ad opera della Azienda Sanitaria Locale ai danni dei cittadini.
Tale macchina per la mammografia è rimasta nella sede di Castellammare dove il servizio era stato sospeso nel mese di marzo 2010, mentre nella sede di Gragnano, ove si era trasferito “temporaneamente”, il Servizio si è avvalso di un macchinario obsoleto che dal 26 aprile è bloccato per un guasto. Tanto tengono a precisare Olimpia de Simone, presidente del PD e Rosanna Esposito, ex assessore, da mesi impegnate a mantenere alta l’attenzione sulla scomparsa di un servizio di enorme utilità che a Castellammare aveva raggiunto un altissimo livello qualitativo.
L’efficacia della prevenzione è legata all’ampiezza della fascia di popolazione raggiunta. Scandalosamente, nel nostro territorio il diritto alla salute viene completamente negato, riducendo a nulla un’attività su cui contavano da molti anni le donne di tutto il territorio, lasciando sole le tantissime assistite già prenotate da oltre 300 giorni.
Le donne del PD preannunciano pertanto ulteriori iniziative di protesta affinché i responsabili del servizio svolgano il proprio ruolo ripristinando in tempi brevi l’attività e i macchinari e garantendo il diritto alla salute da tale situazione negato.