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Referendum sull’acqua pubblica: a Pompei un film e un concerto a sostegno del SI

L’evento conclusivo della campagna referendaria a favore dell’acqua pubblica si è tenuto, per la città di Pompei, venerdì dieci giugno a piazza Schettini.

La serata ha avuto inizio con la proiezione del film “Water makes money” che denuncia la rete di corruzione e l’aumento delle tariffe che, secondo gli autori, è stato determinato dalla privatizzazione dell’acqua in alcune città francesi, tanto da indurre le stesse a un ritorno alla gestione pubblica. La maggiore efficienza del sistema idrico e la fine dello spreco di denaro pubblico, che costituiscono le ragioni del NO al referendum, non si sarebbero prodotte nell’esperienza d’oltralpe: in base al documentario, infatti, si sono registrati scarsa manutenzione degli impianti e  largo utilizzo di cloro, nocivo per la salute pubblica, mentre i costi  per i cittadini lievitavano. Al termine della proiezione il rappresentante del comitato civico, organizzatore dell’iniziativa,  ha invitato i partecipanti a votare a favore dell’acqua pubblica,  ricordando che attualmente a Pompei la gestione dei servizi idrici è affidata a una società mista, quindi già in parte privatizzata.

In chiusura il momento più atteso: l’esibizione dei “Pennelli  di Vermeer” per cui la piazza si è riempita e l’impegno ha lasciato spazio alla musica e al ballo, senza tuttavia essere dimenticato. Così  gli artisti, intervenuti  gratuitamente, hanno alternato le proprie canzoni con una  sorta di gioco con il pubblico,chiamato ad una ripetizione corale di quattro “SI”. Ed è stata proprio questa unione tra divertimento e impegno, arte e partecipazione civile, a contraddistinguere questa e altre iniziative analoghe in tutta Italia,costituendo un elemento innovativo che fa ben sperare. Infatti , che vincano le ragioni del  SI , per evitare speculazioni da parte dei privati sull’acqua, o del NO, per  eliminare incapacità e clientele degli apparati pubblici, questa campagna per i referendum ha visto migliaia di cittadini mobilitarsi non solo per la raccolta delle firme, ma anche per informare e motivare altri cittadini che altrettanto numerosi hanno partecipato, dando così nuova linfa alla democrazia nel nostro paese.

Claudia Malafronte

 

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