La nota finale parla di «piena sintonia» tra il gruppo e il partito. Ma al di là delle parole di circostanza, la riunione tra il coordinatore Nicola Cosentino e i consiglieri regionali del Pdl ha detto che la resa dei conti interna è tutta da definire e si gioca su due fronti: il rinnovamento del partito e il rimpasto in giunta. I consiglieri regionali avevano scritto a Cosentino e al governatore Caldoro, stanchi di recitare un ruolo da comprimari. Anche durante la riunione alcuni consiglieri hanno ribadito la richiesta di un riequilibrio nella giunta di palazzo Santa Lucia con meno tecnici e più politici. L’appuntamento ora è fissato agli stati generali del 24, 25 e 26 giugno «per tracciare le linee guida per il rilancio delle azioni dei governi locali e del partito e di una ferma e decisa, ma costruttiva, opposizione». Insomma, tutto è rinviato a fine mese, se non oltre, in quanto il primo luglio si terrà il consiglio nazionale del partito e sarà quella l’occasione per capire come il neo segretario Angelino Alfano intenderà muoversi rispetto all’attuale coordinamento regionale. Cosentino dunque prende tempo davanti a un fronte interno che si allarga. Il gruppo ha chiesto un rinnovamento e tre consiglieri, Massimo Ianniciello, Pasquale Giacobbe, Gennaro Nocera, vicini al senatore Enzo Nespoli, chiedono esplicitamente che gli stati generali non si riducano a una passerella. «Ci auguriamo – dicono – che questa occasione possa determinare un rinnovamento quanto più esteso possibile della classe dirigente del partito assumendo come metodo di partenza l’azzeramento di tutti gli incarichi. Siamo impegnati a costruire un partito plurale, rappresentativo dei territori, che emargini definitivamente logiche di cooptazione». Cosentino non si arrocca e si mostra anche disponibile a un passo indietro, magari a favore di uno tra Gaetano Quagliariello, Paolo Russo e Carlo Sarro. «Non devo fare il coordinatore regionale a vita. Sono a disposizione come sempre, se sarà utile non sarò certo io l’ostacolo. Mi sembra di capire – osserva – che ci sia voglia di rinnovamento nel partito ma anche nella capacità di migliorare i nostri governi rispetto alle attese dei cittadini». Ma la sua posizione dopo la sconfitta elettorale a Napoli è chiara: se si è perso non è solo per le colpe del partito ma anche per responsabilità che vanno cercate altrove. Per Cosentino, il partito non è stato capace «di spiegare che la responsabilità era del Comune». Poi difende il suo lavoro: «Il Pdl ha vinto tutto negli ultimi anni, ha toppato solo il secondo turno a Napoli». Se il cambio di passo dei governi locali debba tradursi in un rimpasto in Regione, Cosentino non lo dice. Però il coordinatore raccoglie il disagio dei consiglieri. «Ci hanno manifestato il loro punto di vista – dice – ed era giusto che individuassimo insieme un percorso». Il gruppo ha dato mandato a Cosentino di chiedere a Caldoro un incontro. Spiega il capogruppo in Regione Fulvio Martusciello: «La priorità per i consiglieri è il rilancio dell’azione di governo ripartendo dal territorio. Il gruppo è impegnato nello scrivere una nuova agenda programmatica da proporre agli alleati. Oggi questa e solo questa è la nostra priorità. Come e da chi dovrà essere realizzata la nuova proposta programmatica è un tema su cui non ci siamo misurati».
Antonio Averaimo