La precedenza, nella valutazione degli studenti, è stata data alle classi prossime alla maturità: i primi exit poll rivelano che la percentuale di bocciati, nelle scuole superiori, è piuttosto alta.
“Non possiamo certo gioire se aumentano i bocciati” commenta il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini “ma se c’è più rigore a scuola è un bene per il paese, perché è fra i banchi che si formerà la nuova classe dirigente.”
Numerose erano state le innovazioni apportate al fine di un miglioramento della qualità dell’istruzione: nell’ambito della scuola primaria, abbiamo assistito ad un aumento delle classi a tempo pieno; per gli studenti appena diplomati è stata progettata la nascita dell’ITS, una nuova filiera non universitaria creata per formare le figure professionali più richieste dal mondo del lavoro. Al centro delle principali innovazioni è stato il settore tecnico-scientifico, con un significativo rilancio dell’istruzione tecnica e professionale, che sembrava aver riscontrato il favore degli studenti e delle famiglie.
E’ proprio questo ramo dell’istruzione secondaria però, ad aver vissuto un anno di crisi: la percentuale più alta di bocciature e rimandati quest’ anno è prevista proprio per il liceo scientifico, soprattutto nelle prime classi, mentre si presenta stabile il quadro di bocciature e rinvii a settembre nelle classi successive.
Il preside Mario Rusconi, dirigente del liceo scientifico Newton e vicepresidente dell’Associazione Presidi, ha rivelato che in una classe prima sono stati bocciati 11 studenti su 29, ben il 37%. Lo stesso preside ammette “Il liceo scientifico è diventato più difficile. Spesso i ragazzi arrivano con un’impostazione carente in matematica”.
Con l’introduzione della Riforma Gelmini, nei licei scientifici lo studio della fisica e delle scienze è stato reso obbligatorio sin dal primo anno e non tutti gli studenti sembrano aver retto il nuovo carico di studi.
Quest’anno poi ha ulteriormente influito sulle bocciature il numero delle assenze: chi non ha frequentato almeno i ¾ dell’orario scolastico verrà bocciato.
In compenso l’annuncio di una politica di ‘rigore’ nei confronti degli studenti assenteisti ha dato i suoi frutti: “ogni anno a maggio-giugno” spiega la preside del Giulio Cesare di Roma, Micaela Ricciardi “le classi si svuotavano, soprattutto quelle della maturità: i ragazzi preferivano studiare a casa. Ora il fenomeno è sensibilmente ridotto”.
Maria Ilaria Incitti