C’eravamo tanto amati. O, almeno, così pare. Sembra (il condizionale è d’obbligo) giunta infatti al capolinea la storia della solida alleanza tra il sindaco Claudio D’Alessio e l’ex assessore Carmine Lo Sapio, che ha contraddistinto gli ultimi otto anni della vita politica pompeiana e che ha portato alle due nette affermazioni (nel 2004 e nel 2009) della coalizione politica guidata da D’Alessio con l’appoggio determinante dell’entourage di Lo Sapio. Il condizionale è d’obbligo, dicevamo, visto che in questi lunghi otto anni la rottura definitiva è sembrata più volte vicina, ma nei fatti non c’è mai stata, limitandosi a schermaglie reciproche tenute con cura lontano dal clamore dell’ufficialità. Stavolta, però, l’addio sembra inevitabile. E i motivi, quelli veri, come sempre accade nelle cose di palazzo De Fusco, sono poco chiari e restano un vero e proprio rebus. Ha aperto le ostilità lunedì 13 giugno il primo cittadino che ha improvvisamente ritirato senza dare motivazioni – la delega all’assessore Andreina Esposito, espressione del gruppo “Unità e Impegno” esternamente guidato da Lo Sapio. Neanche 24 ore dopo arrivano di conseguenza le dimissioni dell’assessore Ferdinando Uliano, già vicesindaco del D’ Alessio-bis fino alla scorsa estate (prima che la carica di vicesindaco fosse affidata a Claudio Alfano). Fu quello il primo chiaro segnale di una incrinatura dei rapporti. Ma ora è un vero e proprio terremoto in giunta. Martedì arrivano le spiegazioni di D’Alessio: la decisione del primo cittadino, che sarebbe “sostenuta dalla maggioranza”, è nata “dalla diversa visione dell’assessore Esposito rispetto a quella condivisa dal sindaco”. E ancora: la Esposito avrebbe dato “evidenti dimostrazioni di appartenenza ad un gruppo (Unità e Impegno, ndr), che ha inteso sempre operare nella massima autonomia, più che nell’amministrazione, per il poco confronto che è emerso dallo svolgimento delle sue funzioni”. Una tesi che per il sindaco è suffragata dalle immediate dimissioni solidali di Uliano: “La revoca delle deleghe senza valida motivazione all’assessore Esposito ha detto infatti l’ex assessore alle politiche sociali – ci costringe a prendere una posizione chiara e di dissenso nei confronti del sindaco”. La Esposito, dal canto suo, respinge al mittente le accuse: ha detto di aver sempre condiviso le scelte del sindaco, ma se qualche volta ha agito diversamente è perché quelle scelte “remavano contro la cittadinanza e cozzavano con i principi di legalità”. Affermazioni sicuramente pesanti sull’ operato del sindaco. Certo che tutta una serie di interrogativi restano irrisolti. Qual è stato il motivo scatenante della rottura? C’è chi indica la recente competizione elettorale (perché di questo si è trattato) relativa al Forum dei Giovani, che di “giovane” ha avuto ben poco: “dalessiani” e “losapiani” si sono dati battaglia senza esclusioni di colpi per conquistarne la presidenza, con i primi che l’hanno spuntata sui secondi. E’ da ritenere, tuttavia, che vi siano motivazioni più profonde. D’Alessio avrebbe rinunciato così facilmente ai 4 consiglieri comunali (Allaria, Benincasa, Del Regno e Robetti) del gruppo Unità e Impegno, facendo scendere la maggioranza bulgara nata all ‘indomani delle elezioni del 2009 a soli 11 consiglieri contro 9 dell ‘opposizione? C’è allora qualcuno della minoranza pronto a entrare in maggioranza dalla porta principale? Dai tanti misteri della politica di palazzo De Fusco come al solito c’è da aspettarsi di tutto.
Pasquale Cirillo