Ancora lunga la strada per arrivare al Ponte di via Sepolcri e al collettore fognario stabiese

I cittadini speravano che entro l’estate potesse entrare i n funzione il collettore che collega la rete fognaria torrese al depuratore stabiese. Ma per l’ennesima volta questo non è stato possibile. I responsabili continuano a scaricarsi vicendevolmente l’onere di acconsentire ufficialmente all’avvio dei lavori. Il sindaco di Castellammare di Stabia Luigi Bobbio, cui spettava il compito di firmare il decreto per l’immissione delle acque fognarie nel depuratore stabiese, passa la mansione al commissario dell’autorità di bacino del fiume Sarno Roberto Jucci. Questi a sua volta, pare non intenda firmare, in quanto il suo mandato è prossimo alla scadenza, ragione per cui la competenza torna nelle mani della regione e più precisamente in quelle dell’assessore all’ambiente Edoardo Cosenza. Il Ponte di via Sepolcri risolverebbe numerosi problemi di viabilità: la zona dell’ospedale Sant’Anna e Maria SS. Della Neve e quella del cimitero sono raggiungibili solo attraverso via Principio, percorso lungo e spesso intasato, senza contare la difficoltà di collegamento col comune limitrofo di Boscotrecase. Il collettore permetterebbe la soppressione del vecchio sistema fognario che in parte passa appena due metri sotto il livello dell’autostrada, proprio dove passa la terza corsia costruita negli ultimi anni, la sua messa in funzione permetterebbe l’avvio definitivo dei lavori per il ponte. Un ulteriore vantaggio è costituito dal fatto che il collettore fognario in funzione riuscirà ad assorbire 15 metri cubi di liquami al secondo, scongiurando rischi di allagamenti futuri.Oltre ai già numerosi vantaggi elencati, il collettore fognario permetterebbe di risolvere o almeno attenuare gravissimi problemi ambientali. L’allaccio al depuratore entro il mese di giugno avrebbe permesso la soppressione degli oltre venti scarichi abusivi di liquami che finiscono nelle acque del litorale: si poteva sperare in un ritorno alla balneabilità della costa dopo ben 38 anni. Bruno Orrico, dirigente dell’ufficio tecnico del comune di Torre Annunziata, ha recentemente affermato: “Eppure il collettore di Torre Annunziata poteva entrare in funzione già nel 2003 perché l’impianto di depurazione fisico-chimico aveva superato brillantemente la fase del collaudo. Se allora si fosse allacciato il collettore all’impianto di depurazione, il tunnel all’uscita del casello autostradale di Torre Sud non si sarebbe mai allagato e l’automobi-lista napoletano non sarebbe mai morto per annegamento.  Inoltre, non ci sarebbe stato alcun problema per la messa in opera del ponte di via Sepolcri». L’autoriz-zazione non venne data non per carenze tecniche, ma perché si decise di trasformarlo da impianto fisico-chimico in biologico.  Sempre Orrico ricorda che nell’ottobre del 2008, in seguito alla trasformazione, si tentò nuovamente di allacciare il collettore ma il tentativo non riuscì. I liquami verrebbero trasformati in acqua e fanghi, l’acqua, che potrebbe essere usata per irrigare,  finirebbe direttamente in mare mentre i fanghi sarebbero trattati in un fangodotto.Purtroppo dopo tutto questo tempo è ancora d’obbligo l’uso del condizionale, in quanto nonostante l’ottima idea e la presenza di tutti i presupposti , non si riescono ancora a stabilire tempi certi per questi lavori che tuttavia sono indispensabili.

Anna Bottone

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