Napoli ha nuovamente un governo. De Magistris ha presentato la giunta che dovrà affrontare la tragedia dei rifiuti, le esangui casse comunali e i mille guai, vecchi e nuovi, che da decenni bloccano la crescita ed il successo della bella Partenope.Nomi nuovi anche in punti cardine dell’amministrazione cittadina. Qualche nome già visto e qualche altro ben noto. Partiti, gruppi politici? Gli stessi che hanno governato fino a qualche mese fa con Rosetta, ma a dire il vero una bella rimescolata alle carte è stata data. Il nuovo, la forza che cambierà il modo di amministrare e far crescere la capitale del Sud, è oggettivamente figlio di quel vecchio che l’ha affondata negli ultimi decenni. Gli uomini no! Quelli, dicevamo, sembrano cambiati in buona parte, e soprattutto il modo di intendere e fare politica, almeno così ci è stato detto.I cittadini hanno premiato proprio ciò che si è presentato come rinnovamento per rompere con le vecchie logiche. La nuova giunta nasce con le migliori intenzioni, così ha garantito il sindaco, ma è composta da quei partiti, vedi Prc, che hanno mantenuto, per un sol voto, la giunta Iervolino, dall’inevitabile IdV, unico partito a vincere a Napoli con il bravo De Magistris, dai Verdi e da esponenti che anche se indirettamente, rappresentano l’uscente centrosinistra. Il tutto appoggiato dal deluso Sel, dimenticato in giunta dal primo cittadino e dal terremotato Pd che oggi conta, in una delle sue città, solo quattro consiglieri.Ingiusto, comunque, criticare un nuovo governo cittadino che non ha ancora avuto modo di dimostrare di cosa è capace e quindi ci sentiamo di dare ancora fiducia alla buona fede e alla buonissima volontà. Ma le polemiche sono sorte e hanno coinvolto anche il Presidente Napolitano caustico sulla questione Narducci. Perché scegliere per la sicurezza il noto Pm impegnato a combattere proprio gli avversari politici del neo sindaco? Perché scegliere alle Politiche Sociali proprio Sergio D’Angelo, che è stato fino al giorno della nomina il presidente della Gesco, gruppo di imprese che operano proprio nel sociale nato nel 1991. Con le 37 imprese che aderiscono a questo consorzio, si può dire che Gesco controlli gran parte del cosiddetto terzo settore a Napoli e in Campania. L’assessore giusto al posto giusto, se non fosse che proprio il consorzio rappresentato dal neo assessore è uno dei primi creditori del comune di Napoli. Certo sono crediti che giustamente vanno riconosciuti a chi ha lavorato, ma come non dare vita alle critiche sull’apparente conflitto di interessi?Parte dunque con un mezzo passo falso o meglio, con un presunto passo falso e con qualche annuncio un po’ troppo ottimistico, vedi i propositi per la raccolta differenziata proprio mentre la città è sull’orlo di una nuova emergenza rifiuti. Non ci resta che sperare che tutto vada per il meglio, che Luigi De Magistris e i suoi “Cavalieri di San Giacomo” riportino le annunciate vittorie perché in caso contrario non sarebbe una ulteriore delusione per la città per i napoletani, sarebbe una vera catastrofe.
Gennaro Cirillo