Torre Annunziata: il Ponte degli annunci

Dopo le dichiarazioni, le interviste, i manifesti e i comunicati stampa emessi dai politici locali e dai consiglieri regionali della zona sui tempi ormai certi per la realizzazione del ponte, i cittadini ci avevano creduto. Per giugno finalmente dopo tantissimi anni, Boscotrecase sarebbe stata ricollegata con Torre Annunziata.Le date ed i tempi erano stati confermati anche dal responsabile dell’Ufficio Tecnico della città oplontina, l’ingegnere Orrico. I cittadini attendevano fiduciosi, noi de “Il Gazzettino” riportavamo dedicando ampio spazio alla notizia.In molti si attribuirono la paternità del “caso” risolto, ricordiamo il manifesto del consigliere regionale Casillo, i tanti comunicati stampa del neo onorevole regionale, ex presidente del consiglio comunale di Torre Annunziata, Sentiero. Non bastavano le interviste degli ultimi anni rilasciate dal sindaco Starita con risoluzioni mai avvenute. Indubbiamente politicanti locali valgono ben poco se in più di otto anni non sono stati in grado di risolvere un problema di vitale importanza per il comprensorio torrese-boschese: la ricostruzione di un ponte, di un cavalcavia su una strada di collegamento tra due cittadine abbattuto per realizzare la terza corsia dell’autostrada Napoli-Salerno e mai più ricostruito. Il tutto con il risultato, aggravante della situazione, di veder separata una città come Torre Annunziata dal nuovo Ospedale di Boscotrecase che doveva avere quale principale arteria di collegamento proprio via Sepolcri.Infine ci siamo convinti, e sulla faccenda indagheremo ulteriormente, che poco o niente ha influenza in tutto questo la mancata partenza del depuratore di Castellammare. I guai si trovano sotto il manto autostradale e sulle fogne completamente sballate che nulla hanno a che vedere con il depuratore. Purtroppo sembra che nessuno abbia il coraggio di denunciare alla procura della Repubblica i veri responsabili e si gira attorno al depuratore che non va in funzione che, pur rappresentando un’altra squallida storia, è solo un’altra storia napoletana.

Pasquale Cirillo

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