Un evento di tale portata non potevano non immortalarlo su “Il Gazzettino Vesuviano”, che da sempre riporta con attenzione quanto avviene sul territorio, anche in ambito sportivo. Un’attesa durata sessant’anni e due giorni (e non son pochi!) Il sogno di diverse generazioni, si avvera, era il 17 giugno 1951, quando a Firenze, con una doppietta di Cereseto, il glorioso Stabia vinceva contro l’ostico Foggia, lo spareggio per la serie B. Oggi, come ieri, son tante le similitudini, che con dovuta cautela ed in punta di piedi, ci permettono di accostare al glorioso Stabia di quegli anni, l’odierna Juve Stabia, una squadra umile e di sacrificio, fatta di uomini, che con pragmatismo ha saputo interpretare al meglio la doppia sfida di Finale. A farne le spese (per l’esclusivo merito degli atleti stabiesi, che hanno messo sul campo tanto agonismo e tutta l’esperienza tattica di mister Braglia), è l’Atletico Roma. Proviamo un’emozione indescrivibile nel vedere finalmente gli stabiesi festanti che, a fine gara, esplodono di gioia e si stringono attorno alla squadra, dimenticandosi per qualche ora le problematiche lavorative che affliggono il territorio, una soddisfazione immensa nel vedere riemergere tanta umanità rimasta inespressa per anni, ma nel contempo, proviamo dispiacere nell’ascoltare a caldo le dichiarazioni dell’allenatore dell’Atletico Roma, che sminuisce la meritata impresa delle “vespe”, asserendo che il calcio è ingiusto, perché conquista la promozione una squadra di “mestieranti”, che in tutta la partita è riuscita a fare appena due tiri in porta… La delusione è sacrosanta e del tutto comprensibile, ma non è tollerabile la meschinità, siamo in festa, e allora preferiamo pensare che mister Chiappara (forse proprio per la paura di perderla), abbia assistito bendato alla gara che la Juve Stabia ha meritato ampiamente di vincere, sia sotto il profilo tattico che agonistico. Non a caso, il sottotitolo recita “Contro tutto e tutti!!!”, perché lo spirito di gruppo (di squadra e tifoseria), ha prevalso su tutto, il presidente Manniello, al termine della gara di andata, aveva ammonito duramente i vertici della Lega Calcio, asserendo che al ripetersi di un arbitraggio “leggero e penalizzante”, anche nella gara di ritorno, avrebbe abbandonato tutto, perché il calcio è anzitutto una disciplina sportiva e in quanto tale non è ammissibile che possa essere inquinata da collusioni e favoritismi pseudo-politici; parole dure quelle del presidente stabiese, che molto probabilmente hanno colpito nel segno, ed hanno lasciato riflettere un po’ tutto l’ambiente. In questo particolare momento di incertezze, tutta Castellammare prova commozione nel vedere che stampigliato sulla maglia della Juve Stabia vi sia la frase: “Castellammare è Fincantieri”, un segno di solidarietà che di certo non può passare inosservato e che mette ancor più sotto i riflettori, quanto per questa città, sia importante la continuazione lavorativa nei Cantieri Navali, una attestazione silenziosa e significativa che fa onore alla squadra e a tutta la Castellammare che crede con fermezza in un pronto riscatto e allora che dire: onore ai vincitori, perché “Castellammare è Fincantieri e anche Juve Stabia!!!”. Maurizio Cuomo