“Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi;ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo, che prometteva di riuscire un fior di birbone”, con tanto di nota a piede pagina “nella tradizione italiana le persone con i capelli rossi sono considerate malvagie”.Chissà se Giovanni Verga, novelliere siciliano dell’Ottocento, si rendeva conto, mentre segnava i tratti del protagonista del suo racconto, del dispetto che avrebbe fatto a generazioni e generazioni di giovani italiani coi capelli rossi.Arrivava sempre il momento, generalmente alle scuole medie, in cui venivano lette le novelle di Verga e soprattutto le pagine della descrizione di Malpelo e allora c’era sempre qualcuno che rideva, indicava, faceva battute all’indirizzo di quell’unico bambino della classe, “diverso” per il suo colore di capelli.“I bambini a volte sono un po’ cattivi”, dice Bart Rouwenhorst, artista e pittore olandese che nelle sue opere predilige modelle dai capelli rossi. È lui che ha dato vita ad un Festival annuale dedicato alle chiome tizianesche. Tutto è iniziato nel 2005, Bart aveva bisogno per una sua opera di 15 modelle dai capelli rossi, mise un annuncio sul giornale e si presentarono in 150.”C’era un’atmosfera così strana, erano tutte raccolte in una sala, un mare di rossi ondeggianti dal carota al tiziano. Le ragazze si guardavano, si studiavano, facevano amicizia, si divertivano: erano contente di trovarsi insieme. Da qui l’idea di Bart Rouwenhorst di organizzare ogni anno, nel primo fine settimana di settembre, un incontro di tutti i rossi del mondo che si riversano per le strade di Breda una piccola cittadina olandese. Ne arrivano circa 4000, tra uomini, donne e bambini, tutti rigorosamente con capelli rossi, pelle chiara e lentiggini.Circa il 2% della popolazione mondiale ha questo colore di capelli, la maggior parte vive nel Regno Unito, specialmente in Scozia, ma anche in Irlanda e nelle antiche colonie anglosassoni come l’Australia e gli Stati Uniti. Su di loro sono fiorite leggende di ogni tipo” le donne rosse sono violente e false e solitamente entrambe le cose” sostiene un proverbio francese. Si dice anche che le persone dai capelli ramati abbiano una resistenza maggiore al dolore, le zanzare le perseguitano e che abbiano bisogno del 20% in più di anestesia per non rischiare di svegliarsi durante gli interventi chirurgici.La storia racconta che avevano i capelli rossi: Caino, Ulisse, Achille, Re David, Maria Maddalena, Nerone, Gengis Kan, Cristoforo Colombo, Elisabetta I. Un recente studio ha rivelato che anche l’uomo di Neanderthal aveva pelle chiara e capelli rossi.Negli anni della Inquisizione le persone coi capelli rossi non potevano che essere streghe e meritavano di bruciare sul rogo. Dicevano gli spagnoli che il fuoco dell’Inferno era rimasto impigliato nei capelli.In Corsica se per la strada si superava una persona coi capelli rossi bisognava voltarsi e sputare per terra. In Danimarca invece avere un figlio rosso era un segno di buona fortuna, in Polonia se si vedevano tre persone rosse insieme significava che stava per verificarsi un evento eccezionale come la vincita di una lotteria.I rossi sono senza dubbio famosi per la testardaggine e il carattere forte, forse lo diventano perché da piccoli sono un bersaglio facile e devono imparare a difendersi, quindi da adulti si prendono la rivincita.Il gene responsabile del colore rosso è recessivo, si legge sul sito del Festival che le persone con i capelli rossi potrebbero sensibilmente diminuire nei prossimi 100 anni. “Tra un secolo un evento come quello di Breda sarà impossibile, non ci saranno più così tanti rossi – commenta tristemente Bart, organizzatore del Festival in Olanda – quindi approfittiamo per riunirci finché è ancora possibile”.Tra i rossi famosi ricordiamo: Rita Hayworth, Nicole Kidman, Susan Sarandon, Cinthia Nixon e Woody Allen.Piacciono anche ai bambini: Anna dai capelli rossi, Pippi Calzelunghe, La Sirenetta, Jessica Rabbit, Bloom delle Winx. Fiona
Giuseppina Cirillo