Che sarebbe saltato anche il consiglio comunale programmato per lunedì 20 giugno u.s. i ben addentro alla palude politica locale lo andavano dicendo già da qualche giorno. Mancava l’ufficializzazione, però. E per quella non si è dovuto aspettare che si facesse l’appello dei presenti in aula: è bastato un comunicato stampa per dire ai cittadini che aspettavano l’apertura delle seduta che quanto la minoranza andava da più giorni rivelando era esatto. «La maggioranza consiliare non parteciperà al consiglio comunale convocato per questa sera quale forma di protesta per il modo inaccettabile in cui da tempo sono gestiti i lavori del civico consesso». Sottolinea il sindaco Langella nel documento diffuso dall’ufficio stampa del Palazzo. E continua «È da diversi mesi ormai che l’aula del consiglio comunale è diventata luogo di sterili e strumentali polemiche e di risse verbali, senza che siano prodotti atti concreti che interessino la città. La riunione consiliare programmata per stasera, con all’ordine del giorno una serie di discussioni che nei fatti non richiedono l’adozione di alcun atto amministrativo, si annuncia altrettanto solo come momento di passerella e polemiche. La scelta della maggioranza che mi si sostiene non è per niente un modo di sfuggire al confronto, ma è un modo per affermare la centralità del consiglio comunale che deve essere condotto nel rispetto assoluto della legge e dei regolamenti, elementi questi che negli ultimi tempi sono sovente venuti meno. Domattina i capigruppo di maggioranza, in seno alla conferenza dei gruppi consiliari, chiederanno, ai sensi del vigente regolamento consiliare, la convocazione di un question-time, e quindi una seduta ad hoc, proprio per discutere, nei modi e tempi previsti, di tutti i temi all’ordine del giorno di questa sera”. In tema di svolgimento delle sedute consiliari il sindaco Langella ha evidenziato che “E’ da mesi che chi dirige i lavori non è più garante del rispetto delle norme e dei regolamenti, facendo sì che i consiglieri, in spregio alle regole, possono intervenire in qualsiasi momento senza seguire le modalità regolamentari, trasformando così la discussione in modi e toni degni da “bar dello sport. E’ ora che si ritorni al rispetto delle regole affinché i lavori del consiglio siano da un lato proficui, e consentano di adottare i provvedimenti per l’amministrazione della città, e dall’altro garantiscano la sicurezza dei consiglieri, della giunta comunale e dei funzionari che assistono. Sono innumerevoli, infatti, gli episodi di violenza verbale, sovente sfociata anche in contatti fisici ravvicinati, con esponenti dei comitati antidiscarica e centri sociali, senza che nessuno sia intervenuto energicamente a garanzia di tutti e per riaffermare il ruolo centrale dell’Istituzione. Ciò è intollerabile e quindi è necessario che il presidente assuma tutti gli atti e le azioni che gli competono per la tutela di tutti, e per salvaguardare il rispetto e il decoro del massimo organismo istituzionale locale». Ovviamente, e non poteva essere diversamente, la mancata presenza all’assemblea cittadina scatena l’ironia dell’opposizione che prende carta e penna e attraverso un comunicato del suo consigliere Francesco Paolo Oreste sottolinea l’incoerenza delle scuse accampate e la pretestuosità delle stesse. «Peccato che si stia parlando del Presidente eletto da questa stessa maggioranza» osserva Oreste «Eletto in seno all’opposizione, come tanti altri, ma passato a sostenere la maggioranza da circa tre anni. Ma contro cosa protesta la maggioranza? Contro se stessa? Contro il proprio Presidente? Contro i principi democratici che le imporrebbero di discutere in aula delle tematiche afferenti il futuro, lo sviluppo e gli interessi del comune amministrato? Il Consiglio è la discussione, il dibattito, il confronto, è il luogo in cui tesi ed antitesi dovrebbero, incontrarsi, conoscersi e generare la sintesi nell’interesse pubblico. Invece si preferisce decidere le sorti del paese rinchiusi in postriboli e stanzette, senza troppa pubblicità, senza troppo clamore, si preferisce che le decisioni si sappiano “ a cose fatte”, quando tornare indietro è praticamente impossibile». Insomma, questa sarebbe, secondo il consigliere Oreste, la concezione della politica e dalla Democrazia di un Sindaco «che affigge manifesti abusivi, che emana delibere urgentissime per la salute pubblica e le ritira il giorno dopo, che preferisce la nomina degli scrutinatori al sorteggio, che continua a puntare il dito a destra e a manca indicando nemici e sabotatori. A proposito di Bar dello Sport: nell’ultimo consiglio comunale si è autodefinito “il miglior sindaco di sempre”. Ho sentito il dovere di oppormi e specificare: Il miglior sindaco degli ultimi 150 anni. E l’ho invitato a verificare, magari con un referendum».
Salvo Esposito