Il Gazzettino vesuviano | IGV

Comitato civico in difesa dell’area portuale di Marina Lobra

Massa Lubrense, giugno 2011, un gruppo di cittadini massesi, riuniti in comitato civico, scende in campo per protestare contro il progetto “Ristrutturazione dell’area portuale di Marina Lobra e rimessaggio, con sistemazione per la balneazione del Litorale Chiaia nel Comune di Massa Lubrense” che prevede radicali e invasivi interventi in uno dei borghi più incantevoli della Penisola Sorrentina.I volenterosi cittadini hanno esaminato attentamente il progetto, depositato presso la Direzione dell’Area Ambiente della Provincia di Napoli , per poi stilare una serie di schede in cui criticano i controversi interventi preventivati. “Non è stato semplice districarsi tra i numerosi fascicoli del progetto – fanno sapere i cittadini massesi  – le sue migliaia di pagine e le centinaia di tabelle e simulazioni grafiche di cui è composto. Abbiamo sentito l’esigenza di fare ordine nel groviglio tecnico-giuridico e tra le numerose mappe e ricostruzioni virtuali (queste ultime presentate sempre da angolature diverse e da lontano, vanificando qualsiasi ipotetica volontà dei progettisti di essere chiari e comprensibili). La schedatura che abbiamo realizzato fa emergere con disarmante semplicità tutta la violenza insita nel progetto: la Marina Lobra è considerata terra di conquista, le opere immaginate la accerchiano e assediano, tanto ai margini del borgo, quanto nel suo cuore. Non potrà che risultarne uno stravolgimento della realtà esistente, con effetti del tutto oscuri sulla popolazione residente e sui potenziali ospiti. Gli interventi previsti dal progetto (tutti estremamente impattanti) riguardano cinque luoghi specifici della Lobra: 1) la barriera frangiflutti, 2) la darsena, 3) un esteso agrumeto, 4) l’arenile, 5) il litorale “Chiaia”.“Il cittadini massesi si oppongono alla realizzazione della nuova scogliera frangiflutti – si legge in una nota del comitato – perché rappresenta il completamento di uno scempio paesaggistico, estetico e cromatico già cominciato con la realizzazione dei primi 100 metri in cemento. La scogliera, come altre realtà toccate dal progetto, necessita, al massimo, di un restauro, non certo di uno stravolgimento che comporterà solo l’enorme ferita su cui in futuro si affacceranno gli abitanti e gli ospiti non ancora scappati.Si oppongono agli interventi sulla darsena, perché Queste opere sono una vera e propria invasione di cemento nell’antico porto della Lobra, per di più seguendo uno stile architettonico assolutamente dissonante con il contesto storico e paesaggistico del borgo. Anche in questo caso, come specificato precedentemente, le esigenze di rinnovo e di restauro dell’area portuale della Marina (che pure ci sono) vengono prese a pretesto per uno sconvolgimento ambientale, paesaggistico ed urbanistico che scongiuriamo in ogni modo. Come se non bastasse, un rischio devastante è quello di perdere per sempre delle aree di inestimabile valore archeologico.Si oppongono alla realizzazione di un parcheggio multipiano interrato in un agrumeto, perché innanzitutto si tratta di un’area sottoposta a rigidi vincoli urbanistici e paesaggistici, come sancisce il Piano Urbanistico Territoriale. Inoltre è uno degli ultimi preziosi agrumeti di Massa Lubrense e della Penisola Sorrentina, il cui valore va oltre gli aspetti estetici ed economici per estendersi a quelli profondissimi della cultura locale e del senso dei luoghi stratificatosi nel corso dei secoli. Oltre all’impatto visivo, estetico, ambientale del parcheggio progettato e al rischio idro-geologico che esso comporta, quest’opera aumenterà il traffico automobilistico e l’inquinamento atmosferico ed acustico, senza garantire pienamente la sicurezza dei bambini. È, in buona sostanza, un’opera paradossale perché vuole risolvere un problema che senza la realizzazione dell’intero progetto non esisterebbe.

Ferdinando Fontanella

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