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Emergenza rifiuti, Caldoro dai magistrati

«Stiamo lavorando all’allargamento di tutte le discariche già esistenti, come previsto dal piano regionale». Stefano Caldoro rilancia l’impegno della giunta regionale per far fronte all’emergenza rifiuti, dopo l’interrogatorio del pm Francesco Curcio nell’ambito dell’inchiesta che vede indagato il presidente della giunta regionale per epidemia colposa. Al magistrato della Procura napoletana Caldoro ha consegnato una relazione. “È stato un incontro cordiale e sereno nel corso del quale il presidente della Campania ha fornito dei chiarimenti agli inquirenti», spiega l’avvocato Alfonso Forgiuele, legale del governatore. Caldoro ha spiegato al pm Curcio «con riferimenti documentali, cifre, dati, l’andamento dell’emergenza rifiuti a Napoli negli ultimi 9 mesi». «Nei prossimi giorni consegneremo altra documentazione in Procura per agevolare il lavoro degli inquirenti» aggiunge Forgiuele. Verso la fine dell’interrogatorio nell’ufficio del dottor Curcio è arrivato anche il procuratore aggiunto Francesco Greco che coordina la sezione Reati contro la Pubblica amministrazione. Prima di lasciare palazzo di Giustizia, Caldoro ha incontrato il procuratore capo Giovandomenico Lepore per un breve saluto. Sul fronte politico, permane il no  della Lega al cosiddetto decreto sblocca-rifiuti, resosi necessario dopo la sentenza del Tar del Lazio che impedisce il conferimento dei rifiuti campani in altre regioni. Da Salerno il sindaco Vincenzo De Luca rivolge un appello al Carroccio: «Nelle attuali condizioni il decreto, che potrebbe sbloccare l’emergenza rifiuti a Napoli ed in Campania, va immediatamente approvato. Rivolgo un vero e proprio appello alla Lega, al suo senso di responsabilità istituzionale: tuteliamo la salute dei cittadini e, soprattutto, dei bambini di Napoli e della Campania. Non è più tollerabile assistere inerti al degenerare di una tragedia annunciata». De Luca non risparmia critiche proprio a Caldoro, suo avversario alle Regionali dello scorso anno: «La posizione del presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, è intollerabile ed ingiustificabile. Per i poteri che la legge gli attribuisce egli è il principale responsabile della situazione che si è venuta a determinare a Napoli ed in Campania – spiega -. La Regione non ha approvato i criteri-guida per l’individuazione da parte delle Province dei siti da destinare a discarica. Né ha nominato commissari straordinari per individuare nuove discariche. È chiaro, quindi, che la responsabilità per le discariche non aperte è restata in capo all’organo titolare della nomina, cioè in capo a Caldoro». Non basta: «Finiamola con il pulcinellismo della classe dirigente di Napoli e della Campania: con quale coraggio, dopo il disastro compiuto, si chiede aiuto alle altre Regioni? Occorre recuperare il principio di responsabilità, altrimenti le reazioni alle quali assistiamo sono pienamente giustificate – sottolinea De Luca -. A fronte della dichiarazione dello stato di emergenza, che è un provvedimento da varare ad horas, deve essere prevista la decadenza per i responsabili istituzionali inadempienti: il presidente della Regione, i presidenti delle Province ed i sindaci che non attivano la raccolta differenziata». «Smettiamola – conclude – con l’alibi della camorra, che c’è e fa affari. Dietro questo disastro c’è solo la cialtroneria di una classe dirigente che sta portando la gente alla disperazione».

Antonio Averaimo

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