Ercolano, esplode il fenomeno di accattonaggio

Esplode il fenomeno di  accattonaggio ad Ercolano: orde di nomadi, quasi sempre stranieri, hanno invaso le principali arterie cittadine molestando turisti e residenti  che sostano presso i bar o le attività ristorative del luogo. Stranamente, per chi ancora crede alle casualità, con l’arrivo dei nomadi è aumentato il numero di furti in appartamento unitamente a quello delle auto soprattutto nelle zone periferiche del paese. Siamo alle solite: con un organico risicatissimo e con un supporto logistico non all’altezza del delicato compito la Polizia Locale fa quello che può per contribuire al monitoraggio del perimetro di competenza in sinergia con le altre Forze di Polizia. Sinceramente, però, non si comprende la logica con la quale all’imbrunire la città si “svuoti di uniformi”, ovvero si trasformi in un deserto dove è difficile persino trovare un esercizio ristorativo in attività. Basti osservare via IV Novembre, strada principale che dalla circumvesuviana conduce agli scavi, dopo le venti per comprendere il livello di abbrutimento in cui ormai da anni versa un’Ercolano ben lontana dalla descrizione fiabesca fornita da qualche politico che forse ha confuso la cittadina degli scavi con qualche località del “canton ticino” . Al di là di qualsivoglia polemica  il fenomeno non è sfuggito all’attenzione sempre professionale del sindaco Vincenzo Strazzullo che sembra determinato a scrivere pagine positive nella tradizione economico – culturale di Ercolano. Ma per consentire al primo cittadino di operare con serenità occorre mantenere coesione e unità d’intenti all’interno di un Assise Locale apparsa ultimamente non al top della forma in quanto a cooperazione attiva. Troppi i veleni , i rancori storici e le polemiche “sotto banco” per apparire credibili agli occhi di un elettorato fiducioso ma al tempo stesso impaziente di poter riscontrare sul campo la qualità d’intervento di chi ha l’onore di rappresentare pubblicamente Ercolano. Ed ecco come la questione nomadi arriva come un fulmine a ciel sereno in un momento particolarmente complesso attraversato dal paese : ci auguriamo che il tanto anelato servizio di video sorveglianza entri concretamente in funzione e non si tramuti in ennesima distribuzione sul territorio di telecamere “ornamentali”. In questa ottica non possiamo astenerci ancora una volta dal lodare gli onesti contribuenti ercolanesi che hanno avuto il coraggio di investire in città grazie anche all’ausilio prezioso dell’Associazione antiracket diretta da Raffaella Ottaviano e coordinata a livello nazionale da Tano Grasso : auguriamoci che le sacro sante rivendicazioni degli imprenditori indigeni e dei commercianti  siano presto accolte da un governo locale mai come in questo frangente “figlio” di questa atipica terra vulcanica.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.