È fissata per venerdì 1 luglio alle ore 20 presso la sede dell’Associazione Gragnano Giovane la presentazione del libro “Gragnano e Monti Lattari: le vicende artistiche e l’arte negata” di Giuseppe Di Massa.
Il libro è composto da 280 pagine, da oltre 500 immagini, in cui vengono descritte le principali opere d’arte della cittadina dei Lattari e del circondario divise per epoca, dalle ceramiche rinvenute nelle sepolture del VII a.C. ai meravigliosi affreschi delle ville rustiche, le fattorie di epoca romana nelle quali si coltivava la vite e l’ulivo. Il periodo medioevale è rappresentato da elementi riconducibili alla fase di appartenenza dell’area al Ducato Amalfitano, mentre sono divise per secoli le opere d’arte fino ai nostri giorni. Decine sono i dipinti dei viaggiatori del Grand Tour e degli artisti della Scuola di Posillipo, che in gran numero venivano a Gragnano per dipingere le sue spettacolari vedute naturali. La seconda parte del libro, è dedicata all’Arte Negata, ovvero alle centinaia di beni artistici o architettonici scomparsi, perché smarriti o trafugati. E questa parte lascia veramente sbigottiti sia per il loro numero che per la qualità delle opere, spesso soggetti di culto di grande devozione popolare. È il caso del dipinto della Madonna Incoronata, involatosi con le sue corone d’oro, segno distintivo dell’incoronazione. Interi pavimenti maiolicati con riggiole del settecento napoletano, statue di santi, acquasantiere di marmo pregiato, pale lignee del cinquecento, gli arredi in argento da quasi tutte le chiese cittadine, calici, incensieri, navicelle, ostensori, i pugnali d’argento dalle statue dell’Addolorata, le corone delle Madonne, decine di Bambinelli, campane, altari interi e pezzi pregiati, addirittura l’intero portone cinquecentesco di una chiesa parrocchiale!
Dice l’autore: ”Ho raccolto queste notizie per lasciarle cadere fragorosamente su un tavolo, sbattendo il libro come una clava per far sobbalzare tutti coloro che si sono assuefatti a queste notizie di furti, quasi rassegnati e indifferenti”. Ma questo libro non è un testo che guarda solo al passato, anche se vuole essere un lascito, la memoria storica per non dimenticare.
Non per niente è dedicato nella prima pagina ai giovani di Gragnano, affinchè non dimentichino ma anche per spronarli a conoscere ed amare l’enorme patrimonio artistico che il territorio tuttora conserva. È in buona parte ancora da valorizzare, ma da questo rilancio, da questa consapevolezza del proprio patrimonio culturale possono nascere anche opportunità occupazionali da non sottovalutare. Questo incontro- dibattito con Gragnano Giovane, va proprio in questa direzione con l’auspicio che da esso possano nascere idee e proposte per affrontare o almeno arginare questo problema. La sua conoscenza è solo il primo passo.