Ancora una volta la Vesevo mette in campo obiettivi sempre differenti, cercando di stimolare l’ attenzione dei giovani verso una delle problematiche più dolenti che affligge il sud oramai da anni;il lavoro. I membri della Vesevo sembrano avere le idee chiare sulla tematica dell’ occupazione giovanile .Infatti il lavoro scarseggia e igiovani tendono a distaccarsi dal proprio paese natio per allontanarsi, cercando fortuna e lavoro altrove(magari al nord, o addirittura in altre mete europee). Ed ecco, al fine di attenuare- non si adopera il termine evitare perché sarebbe utopistico e forse poco calzante- questa fuga incessante e ininterrotta di nidi e fanciulli, che la Vesevo esprime con veemenza, uno di quei progetti di cui intende farsi portavoce: “fare in modo che l’ associazione funga da polo mediatore tra i giovani in cerca di occupazione e le forze, le aziende richiedenti lavoro”.In questo modo, attraverso quest’ unione, questa coesione tra domanda e offerta, diverrà possibile, con tanto lavoro e molto tempo, arginare quelle voragini che intercorrono tra il mondo che c’è fuori e il mondo giovanile, forse saturo di conoscenze teoriche( utilissime)ma spesso acerbo di questioni pratiche. Naturalmente, per fare in modo che ciò avvenga, bisogna coadiuvare. Coadiuvare significa unire le forze e fonderle all’ unisono. Da un lato non deve scarseggiare la materia prima” i giovani”a cui i la Vesevo fa sempre appello. I giovani devono mostrare umiltà, attenzione alle problematiche, ma devono soprattutto sensibilizzare se stessi verso i disagi che la società vive, dall’ altro lato è necessario che intervengano anche le istituzioni pubbliche e comunali, al fine di riuscire a legiferare e dare un risvolto concreto alle problematiche discusse.
Emilia Carillo
