Sant’Antonio Abate: intascarono fondi destinati alla Pro Loco, 4 avvisi di garanzia. C’è anche un consigliere

I carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia, guidati dal capitano Gennaro Cassese e dal tenente Fabio Ibba, su mandato della Procura di Torre Annunziata, hanno provveduto a notificare 4 avvisi di garanzia nei confronti di Ciro D’Antuono, 52 anni, consigliere comunale e capogruppo consiliare di Noi Sud; Maria Rosaria Romano, 44 anni, sua moglie; Luigi D’Antuono, 45 anni, fratello del consigliere; e Mario Coppola, 50 anni, membro del direttivo della Pro Loco, tutti residenti a Sant’Antonio Abate. I 4 indagati sono ritenuti responsabili in concorso tra loro del reato di malversazione ai danni dello Stato, in quanto, con diverse condotte, avrebbero destinato somme di denaro stanziate per scopi istituzionali, nell’ambito della Pro Loco del Comune abatese e quindi allo svolgimento di attività di pubblico interesse, verso interessi di natura privati, per un ammontare complessivo di circa 73mila euro. Le attività investigative coordinate dai magistrati della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, diretti dal procuratore Diego Marmo, si sono sviluppate mediante un’incessante attività info-investigativa della polizia giudiziaria che ha permesso di delineare un chiaro quadro probatorio che si è, poi, concretizzato nei provvedimenti notificati agli indagati.

Secondo quanto accertato dagli inquirenti, la Pro Loco di Sant’Antonio Abate nel 2007 avrebbe ricevuto soldi dalla Regione per organizzare una manifestazione mai fatta e, quel denaro, sarebbe finito nelle tasche del consigliere comunale, di sua moglie, suo fratello e di uno dei membri del direttivo dell’associazione abatese.

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