Al via il decreto rifiuti: Napoli spera di superare la crisi

Emergenza rifiuti in Campania: oggi il Consiglio dei Ministri ha dato via libera al decreto legge, incassando ancora una volta il voto contrario della Lega al provvedimento. In base al decreto legge sui rifiuti la Campania potrà realizzare singoli accordi con le Regioni italiane per il conferimento: lo ha reso noto all’uscita dall’incontro con il Governo il presidente facente funzioni dell’Anci, Osvaldo Napoli. Al tavolo era presente il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, i ministri Calderoli, Fitto e Prestigiacomo, per le Regioni Vasco Errani ed Edmondo Cirielli per le Province.Per i napoletani sono trascorsi invece altri giorni di passione per la grave crisi rifiuti. La situazione va lentamente migliorando, ma a terra restano cumuli di spazzatura. Roghi, in ogni angolo della città, cassonetti rovesciati e pattume sparso al centro delle strade luride con blocco della circolazione. Miasmi e invasione di topi per il gran caldo e aumento del 20 per cento delle malattie respiratorie e infezioni gastrointestinali nei bambini e nei soggetti più deboli. Dal Ministero della salute la rassicurazione sui reali rischi di epidemie ma invita le autorità cittadine a tenere la situazione sotto controllo. Preoccupazioni arrivano anche dalla base Nato per i propri dipendenti per inquinamento di aria, acqua, terra e cibo. La promessa del neo sindaco de Magistris di rimuovere la spazzatura in cinque giorni è fallita al primo tentativo per l’opposizione dei sindaci di Acerra e Caivano che dovevano accogliere nelle discariche dei loro comuni, scelte dalla Provincia, le montagne di rifiuti accumulatesi nei giorni precedenti ma che hanno opposto un netto rifiuto con ordinanze, blocchi stradali e appellandosi alle decisioni del Tar.Intanto incombe la minaccia dell’Unione Europea che fa sapere che se pur incoraggiata dal piano proposto dal neo sindaco, minaccia l’Italia e Napoli di aver in corso una procedura di infrazione per non aver messo in campo tutti provvedimenti per affrontare in tempo l’ennesima emergenza. E se non si arriverà, in breve, ad una soluzione si bloccheranno i contributi e scatteranno sanzioni pecuniarie. Il sindaco, fiducioso sulla riorganizzazione dell’Asia, l’azienda di raccolta rifiuti, con lo sblocco di 43 milioni e la rassicurazione che entro l’anno la differenziata sarà portata al 70 per cento. Il presidente della Provincia, Cesaro che è parte in causa dovendo decidere sulle discariche, annuncia il bando per adeguare i siti di Caivano, Tufino e Giugliano e pronto ad individuare le cave per i biostabilizzati.“Tutti collaborino alla soluzione di questa emergenza – il monito del Cardinale Crescenzio Sepe – altrimenti rischia di diventare un problema eterno”.Il governo che pure doveva decidere martedì sul blocco dei flussi in altre regioni, ha rinviato a giovedì ogni decisione sul decreto avversato dalla Lega che propone, in modo “encomiabile” in cambio la dilazione delle quote latte degli agricoltori del Nord.Intanto la Procura napoletana ha aperto un’indagine per “epidemia colposa” ipotizzando da parte del presidente della Regione Stefano Caldoro mancati interventi con relativi rischi sanitari e citando il vice sindaco Tommaso Sodano, come testimone. La via giudiziaria è stata intrapresa in questi giorni, di fronte alla ciclica emergenza che attanaglia la città e toglie il respiro agli abitanti dei vicoli e dei rioni popolari.Caldoro, interrogato per oltre due ore, ai giudici ha subito detto di non volersi accollare colpe di altri ed ha presentato la relazione dichiarando di essersi attenuto agli accordi stipulati tra enti locali e governo. Ascoltato anche come persona informata sui fatti il vicesindaco Sodano, insediatosi solo dieci giorni fa che a sua volta ha dichiarato di aver seguito le decisioni del gennaio scorso tra comune e governo lamentando la mancata attuazione del piano su impianti di vario tipo e mini discariche in Provincia.

Mario Carillo

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