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Trecase: ritorna Fortebraccio e critica agli amministratori

Cari trecasesi e carissimi amici di Fortebraccio, il giorno 18 giugno u.s, parallelamente/simmetricamente ad manifestazione organizzata da una associazione culturale, presente sul nostro territorio, abbiamo voluto farci una passaggiata per Trecase. A differenza di questa associazione la passeggiata l’abbiamo organizzata e fatta senza il patrocinio del comune, non ne abbiamo bisogno e non ci interessa la carità di un manifesto e per di più non ci interessa coinvolgere persone che fanno solamente i porci comodi loro, in discorsi culturali e di crescita del nostro paese. Siamo partiti da piazza S.Gennaro, dopo averci preso un bel caffè – alle ore sette circa, non avevamo un Cicerone con noi, ci siamo avventurati da soli in questo viaggio. Per prima cosa siamo andati a visitare la villetta comunale e vista che stava chiusa a quell’ora dal lato principale, abbiamo pensato di entrare dal lato di via Vesuvio e anche qui abbiamo trovato un cancello – questa volta privato – davanti all’ingresso e ci siamo chiesti fra noi:come mai ci fosse quel cancello privato, visto che la villetta era stata progettata con due ingressi? Costatato che non c’era nessuno per poter chiedere spiegazioni in merito ce ne siamo andati e abbiamo pensato: sono trascorsi molti anni dalla realizzazione della villetta e le amministrazioni si sono succedute e avvicendate e molto probabilmente la seconda entrata è andata nel dimenticatoio con la complicità di qualche amministratore parente affine del confinante con la villetta. Abbiamo proseguito il viaggio e lungo la strada abbiamo incontrato un mezzo  della N.U. incuriositi, abbiamo chiesto all’operatore se quel mezzo fosse uno di quelli svenduti dai nostri amministratori. L’ operazione molto intimorito non ci ha risposto, però da un suo cenno con il capo abbiamo capito e ci siamo allontanati. Mentre camminavamo, siamo stati avvicinati da un altro operatore ecologico, abbiamo capito che stava molto indignados verso il proprio datore di lavoro e verso gli amministratori comunali. Come un fiume in piena ci ha parlato di numerose violazioni, da parte del datore di lavoro e nel contempo da parte degli amministratori comunali che sono i committenti del servizio, dei più elementari diritti sindacali, come : il pagamento in ritardo degli stipendi, la non riscossione da parte loro della tredicesima mensilità 2010, di una fantomatica trattenuta mensile sullo stipendio ecc. Non abbiamo tra di noi, viaggiatori per caso per Trecase,commentato i fatti descritti dall’operatore ecologico, ma ci siamo meravigliati dei fatti riferitoci dall’operatore e la prima cosa che ci è venuta in mente in mente è stata: ma questo paese ha un sindaco e un’ amministrazione? Durante il percorso e precisamente via Regina Margherita angolo traversa Filippone, abbiamo trovato un cittadino che ci ha pregato di seguirlo per farci vedere il pseudo parcheggio realizzato, questo cittadino voleva sapere da noi come mai al centro del muro di cinta del parcheggio vi fosse un varco di accesso ad una proprietà privata. Non l’abbiamo saputo dare una risposta, anche perché non avevamo con noi un Cicerone, però abbiamo invitato questo cittadino a chiedere spiegazione al Sig. Sindaco visto che la proprietà attigua al parcheggio appartiene ai suoi parenti. Mentre lasciavamo il parcheggio si è avvicinato un Signore, non sappiamo chi fosse e non chiediamo i documenti, ma sappiamo benissimo che era molto arrabbiato per non dire imbestialito e che ci ha detto che ancora deve riscuotere i soldi delle cedole librarie nonostante che fossero trascorsi quasi otto mesi dalla consegna da parte sua dei libri ai studenti bisognosi. La nostra reazione al fatto riferitoci dal Signore è stata di pura vergogna, come se il debito l’avessimo fatto noi. Pagate subito le cedole librarie e chiedete scusa agli operatori del settore….Siamo poi andati per via Langella e lì abbiamo intravisto tra gli alberi un grande sottoscale con una scalinata, come al solito abbiamo domandato in giro chi fosse il proprietario e qualcuno con mezza parola ci ha risposto: c’è chi può e chi non può, abbiamo allora capito che ci trovavamo davanti alla proprietà del barabba. Siamo poi andati in via Parco dei Ruggieri e lì abbiamo visto una bellissima mansarda, anche lì abbiamo domandato alla gente del posto di chi fosse evidentemente abbiamo domandato a persona sbagliata che ci ha invitato con affare arrogante a lasciare subito la zona…Infine, incuriositi dalla bellissima fotografia manifesto affisso per le strade di Trecase del campanile della chiesa di S.Gennaro, abbiamo deciso di andarlo a visitare e anche qui si sono avvicinati alcuni membri della parrocchia che ci hanno voluto riferire che la chiesa avanza più di dieci mensilità di affitto da parte degli amministratori comunali. Siamo rimasti a bocca asciutta e meravigliati di ciò e visto che i soldi per pagare il fitto dei locali del comune ci dovrebbero essere sul bilancio 2011 poiché è una spesa corrente fissa non capiamo il perché del non pagamento. Non vogliamo credere che la spesa del fitto non è stata inserita, non diciamo agli amministratori: “pagate subito,non fate deviazioni di destinazione dei fondi….”. Al carissimo e amato pastore gli consigliamo di attivare subito la procedura di sfratto per morosità, visto che i soldi per pagare il fitto ci dovrebbero essere sul bilancio 2011ed è solo per diversa destinazione dei soldi che il fitto non viene pagato.Il nostro viaggio termina qui e vi possiamo garantire che siamo rimasti indignati dei fatti che ci hanno voluto riferire, alcuni nostri concittadini, ci ripromettiamo di farci un altro viaggio per Trecase quando prima. Agli affezionati di fortebraccio, vogliamo far notare la genuinità e naturalezza dei nostri scritti, infatti nei nostri scritti ci piace usare il modo indicativo che è un modo certo e preciso per descrivere i fatti, non ci piace usare altri modi dei vervi che sono incerti e non precisi come il gerundio passeggiando per Trecase.Guardandoci sempre intorno.

Fortebraccio

 

Chi era Fortebraccio

Mario Melloni detto Fortebraccio (San Giorgio di Piano, 25 novembre 1902 – Milano, 29 giugno 1989) è stato un giornalista e politico italianoDi formazione e fede cattolica [2], fu antifascista, esiliato dalla dittatura mussoliniana a Parigi, dove visse per molto tempo, lavorando anche come calzolaio. Durante la Seconda guerra mondiale prese parte alla Resistenza tra i partigiani “bianchi”; nel 1945 si iscrisse alla Democrazia Cristiana. Laureato in giurisprudenza, fu giornalista e dal 1946 al 1951 direttore del quotidiano Il Popolo. Nel 1948, alla I Legislatura repubblicana, fu eletto alla Camera dei deputati, nelle file della DC di cui – di lì a poco tempo – entrò a far parte della Direzione nazionale. Nel 1952 divenne presidente della società «Film Costellazione», da cui si dimise poco dopo. Ricandidato alle elezioni della II Legislatura, venne eletto alla Camera, nel collegio di Como. Il 21 febbraio del 1955, nel corso della Legislatura, lasciò ilgruppo dello Scudo Crociato, per aderire al gruppo Misto, per il profondo dissenso – espresso pubblicamente in Aula e con il suo voto – contro l’entrata dell’Italia nel Patto Atlantico.Direttore di Paese Sera dal 1956 al 1963, successivamente lavorò presso l’Unità, scrivendo corsivi in prima pagina dal 12 dicembre 1967 fino al 1982 con lo pseudonimo di Fortebraccio.

 


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