Chiesta la chiusura dell’ospedale “Apicella” di Pollena Trocchia

Lo scorso 23 giugno il dirigente sanitario dell’Ospedale Apicella di Pollena Trocchia ha scritto al direttore degli Ospedali Riuniti dell’Area Nolana, al direttore del Servizio Gru, alle organizzazioni sindacali, al commissario straordinario dell’Asl Napoli 3 Sud e al direttore della Sao Asl Napoli 3 Sud, denunciando il grave stato in cui versa l’ospedale e chiedendo la sospensione di tutti i servizi medici e chirurgici, nonché delle attività ambulatoriali nel periodo di tempo compreso tra il 1 luglio e il 31 agosto 2011 e di utilizzare tutte le risorse disponibili presso il Pronto soccorso. La richiesta del direttore Mauro Muto è motivata, come si legge nella missiva, “dalle difficoltà gestionali del presidio, che risultano ormai ingestibili a causa della mancanza di anestesisti, del numero ridotto di dirigenti cardiologici, dell’impossibilità di assicurare un turno h/12 del personale medico radiologo”. Condizioni che, scrive Muto, “rendono ineluttabilmente esplosiva e pericolosa la gestione dell’intero presidio ospedaliero sia per l’utenza che per gli stessi operatori”. La richiesta di Muto precede di qualche giorno la riunione straordinaria delle giunte comunali di Pollena Trocchia, Sant’Anastasia, Volla, Cercola e Massa di Somma, durante la quale, entro la settimana, verrà sottoscritto un importante documento a tutela del nosocomio di Pollena Trocchia e dell’utenza (che supera le 350mila unità) che vi fa riferimento. In attesa della convocazione dell’audizione in Commissione Regionale Sanità che dovrebbe tenersi il prossimo martedì, e dopo avere appreso delle intenzioni della dirigenza sanitaria del nosocomio, l’amministrazione comunale di Pollena Trocchia si è immediatamente mobilitata al fine di bloccare sul nascere il tentativo di chiusura dell’ospedale cittadino. Il capogruppo di maggioranza in consiglio comunale di Pollena Trocchia, Pasquale Fiorillo, ha quindi scritto al presidente della V Commissione, onorevole Michele Schiano Di Visconti, chiedendo di “intervenire tempestivamente al fine di assicurare il rispetto dell’articolo 32 della Costituzione Italiana, ovvero il Diritto alla Salute, interrompendo l’ennesima usurpazione nei confronti del territorio e dei cittadini che rappresentiamo”.

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