Vico Equense: Matteo De Simone eletto presidente del consiglio

Prime scaramucce tra maggioranza e opposizione nel nuovo consiglio comunale di Vico Equense convocato martedì 28 giugno, per la prima volta dopo le elezioni. Gennaro Cinque, fortissimo nei numeri, ha dato il via ai lavori della nuova consiliatura che si compone di 11 membri di maggioranza, più il Sindaco, e 5 di minoranza. All’ordine del giorno, primo punto, l’elezione del nuovo Presidente del Consiglio. La maggioranza si è subito espressa per l’elezione di Matteo De Simone, classe 1975, ex assessore ai lavori pubblici, il più votato alle scorse elezioni amministrative. La minoranza, composta da Aldo Starace, Claudia Scaramellino, Natale Maresca, Giuseppe Dilengite e Francesco Buonocore, si è detta contraria alla decisione di proporre dei nomi senza aver prima effettuato, come in democrazia sarebbe sempre auspicabile, un tavolo di discussione al fine di consentire una possibile condivisione delle candidature. La minoranza ha altresì proposto la prof.ssa Claudia Scaramellino, ritenendola una figura di equilibrio tra le parti, una donna, finalmente, a ricoprire una carica importante nell’assise. Inoltre la minoranza ha lamentato l’eccessivo ritardo nella nomina della Giunta che sembra ancora lontana dall’insediarsi, ricordando quanto nei nuovi Consigli Comunali di Napoli e Milano le nomine siano state veloci permettendo agli Assessori di essere già al lavoro. Dilengite e Starace hanno poi speso molte parole per ricordare a tutti i consiglieri che la minoranza ha un ruolo istituzionale di alto valore a garanzia della democrazia e che tale ruolo va rispettato. La maggioranza, nella persona del Consigliere Giuseppe Aiello, ha ribadito che è auspicabile che si instauri un rapporto di rispetto reciproco tra le parti e che in sede di riunione anche la maggioranza ha valutato la figura di Claudia Scaramellino. Avendo però deciso di conferire la carica a un consigliere eletto nella maggioranza, la Scaramellino poteva accettare la carica di  Vicepresidente. A questo punto la minoranza ha ritirato la candidatura Scaramellino e la votazione ha avuto esito favorevole per Matteo De Simone, eletto Presidente del Consiglio Comunale con 11 voti. A favore della Scaramellino 5 voti.Alla carica di Vicepresidente del Consiglio Comunale è stato successivamente eletto Francesco Lombardi con 11 voti a favore e 5 schede bianche. Si è poi passati al momento solenne del Giuramento sulla Costituzione di Gennaro Cinque. Il Sindaco, al suo secondo mandato con esito elettorale plebiscitario, ha fatto leggere dal neoeletto presidente De Simone, un proprio messaggio di saluto ed ha poi preso personalmente le parola, fedele a una promessa fatta in campagna elettorale, quella cioè di rompere il suo tradizionale mutismo in Consiglio Comunale.Nel suo discorso di insediamento, Cinque, ha auspicato un atteggiamento di discontinuità da parte della minoranza rispetto alla passata consiliatura. Ha dato la sua piena disponibilità a collaborare con l’opposizione h24, per 24 ore al giorno: “L’importante -ha detto il Sindaco- è che le minoranze si esprimano nella maniera più concreta possibile al fine di non perdere troppo tempo in chiacchiere e di badare soprattutto ai fatti.” Quanto alla Giunta, Gennaro Cinque ha ribadito che il ritardo nella nomina degli Assessori è dovuto alla sua necessità di scegliere persone che svolgano il loro ruolo con dedizione e che si sentano responsabili fino in fondo degli atti e delle scelte che si votano in sede di Giunta e di Consiglio. Su questo punto il Sindaco ha bacchettato anche i suoi consiglieri spronandoli ad essere presenti in comune e a dedicare molto tempo alle commissioni delle quali faranno parte.Riguardo alle Giunte di Napoli e Milano, Cinque ha sostenuto che sono realtà completamente diverse da Vico Equense. Il cambiamento radicale della maggioranza ha influito sulla necessità di iniziare subito a prendere coscienza dei problemi. “Nella nostra città il lavoro da svolgere è stato già in parte avviato dalla Giunta precedente e c’è la possibilità di prendersi un tempo maggiore per arrivare a una sintesi quanto più rispondente possibile alle necessità del territorio.”

Maria D’Ordia

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