Le tanto attese due giornate di consultazioni non hanno dato gli effetti sperati. Si auspicava di poter dare un nuovo piano viario a Scafati o quantomeno verificare l’interesse dei cittadini scafatesi per l’urbanistica della loro città. Nulla di fatto. Adesso occorre registrare questo scarso risultato elettorale e tirare le somme. Il numero dei votanti è stato molto basso si parla, secondo le stime del comune, di circa 522 votanti. Un numero troppo esiguo sia per poter cambiare il piano viario urbanistico, sia per poter dire che ci sia stato l’interesse generale. Insomma un insuccesso che ha registrato le perplessità di tutto l’ambiente politico sia di opposizione che di maggioranza. A seguito delle consultazioni di domenica 3 luglio e di martedì 5 luglio ci sono state le dure dichiarazioni del vicesindaco Cristoforo Salvati che ha affermato:”le consultazioni cittadine svoltesi in due giornate, sono state concepite per sondare, da una parte, l’interesse della città verso l’argomento piano viario, dall’altra, per valutare la preferenza dei cittadini rispetto ai due piani viari sperimentati, quello relativo al 2008 e quello in essere. Dall’esiguità dei votanti, ci siamo resi conto che quello del Piano Viario è un falso problema. Le uniche polemiche, infatti, sull’attuale percorso viario, provenivano e provengono dai soli commercianti e, nello specifico, da una sola associazione di categoria. Era opportuno, però, in ogni caso, consentire alla città di esprimersi. Le schede, pertanto, saranno valutate, ma di sicuro, il numero esiguo di preferenze, non comporterà cambiamenti sul futuro assetto viario cittadino”. Perciò ci si è accorti che quello che sembrava essere un problema di interesse generale è diventato una preoccupazione soltanto per i commercianti del centro. Adesso, molto probabilmente non ci saranno modifiche, oppure ci saranno soltanto dei piccoli accorgimenti magari di comune accordo tra comune e commercianti. Insomma, la questione piano viario non è stata risolta neanche “democraticamente” e vedremo da qui a poco gli scenari. Per quanto riguarda la polemica della scorsa settimana sul piano viario la risposta del sindaco è stata secca: “Dalle dichiarazioni apparse su alcuni organi di informazione emerge chiaramente l’incompetenza tecnica di chi non sa leggere né i grafici del nuovo strumento urbanistico né conosce le procedure amministrative. Ancora di più, inizia a preoccuparmi la pericolosità delle dichiarazioni di una certa politica strumentale che continua a puntare il dito contro il Puc, affermando che lo stesso non produce sviluppo. Eppure tra le linee guida del nuovo strumento urbanistico si legge chiaramente l’intenzione di questa amministrazione di agevolare un’edilizia di tipo familiare e non speculativa, a vantaggio degli imprenditori, degli artigiani e dei commercianti. Un Puc policentrico che favorisce lo sviluppo complessivo e non le speculazioni o l’arricchimento delle solite, poche, note famiglie. Le 200 osservazioni, inoltre, sono semplici richieste di correzione e non vanno a snaturare le linee guida del Puc, tant’è vero che cercheremo di andare in contro alle stesse. Quelle poche che intendono smantellare quello che è stato un Puc partecipato, discusso e condiviso con la città, con i tecnici e le associazioni, sono state prodotte da chi, attraverso il nuovo strumento urbanistico, pensava di poter trarre vantaggi personali. Questa volta, queste persone rimarranno deluse. Magari un altro sindaco, diverso da me, consentirà loro di intraprendere azioni speculative di questo livello: per il momento devono aspettare.”
Aniello Danilo Memoli