Come è purtroppo consuetudine con l’avvento delle prime calure stagionali l’emergenza idrica va ad abbattersi sulle spalle di poveri cittadini che, invano, attendono qualche goccia d’acqua che esca dai rubinetti delle proprie abitazioni, elemosinando, qua e là, speranzose notizie che non arrivano. Quest’anno, a sottoscriversi sul registro nero dei Comuni ad un passo dal “Third World”, è Somma Vesuviana. Per oltre due settimane, migliaia di cittadini sono rimasti a secco, con un’emergenza che ha lambito i picchi di una vera e propria crisi. “Una situazione insostenibile” dichiarano indignati. E come biasimarli? Per quanto di per sé grave, la mancanza d’acqua diventa a dir poco pericolosa quando il caldo incombe. Inutili le proteste alla sede della Gori (l’azienda che gestisce il servizio idrico territoriale) od agli uffici municipali di competenza. Nessuno sembra saperne più di quanto i cittadini sono già a conoscenza. Ben poco, comunque, resta da discutere, l’acqua materialmente manca. C’è chi parla di guasti all’impiantistica idraulica, chi di problemi logistici. Ma dei danni all’utenza, chi ne parla? Ed allora come ultima (e forse unica!) spiaggia, resta l’iniziativa personale. Così hanno fatto gli stessi infausti personaggi di questa triste storia che, lo scorso sabato sera, hanno inscenato una protesta ed, armati di coraggio, sono scesi in piazza a far sentire la propria voce. Nel frattempo, nella Piazza Vittorio Emanuele III, era in atto una manifestazione musicale. I cittadini manifestanti irrompono nella piazza e, molto civilmente, senza creare scompiglio, s’incatenano al palco. Repentina la risposta del Primo Cittadino che, con una telefonata ai Vigili Urbani, dispone la sospensione della manifestazione artistica per motivi del cosiddetto ordine pubblico. Ed è subito tensione: da un lato i pro-concerto che rivendicano tempo, denaro ed energie spesi per la realizzazione dell’evento, dall’altro i fautori della protesta idrica che invece si battono per un loro diritto. Ma i manifestanti non mollano, ed abbracciate le catene, si legano alla piazza del bene comune, pronti, come dicono, a rimanerci ad oltranza. Subito un cenno di luce comincia ad intravedersi: la Gori effettua una variazione nelle tubature, portando l’acqua a Somma. Ma si tratta di una situazione momentanea, poi tutto tornerà come prima. Ma nel 2011, è normale che migliaia di cittadini, che pagano le tasse, debbano restare intere settimane senz’acqua? Siamo ai limiti del credibile!
Giuseppe Annunziata