La convention delle Donne del Vino nella settecentesca Villa Domi ai Colli Aminei è stata preceduta dal convegno “La donna nel comparto enogastronomico dal 1861 ad oggi” con l’intervento dell’assessore regionale all’agricoltura Vito Amendolara e la presenza del prof. Mauro Giancaspro, direttore della Biblioteca Nazionale e del prof. Marino Niola, antropologo dell’alimentazione che si sono intrattenuti con dotte disquisizioni e ricerche storiche sul mondo femminile nelle domus pompeiane e nella mitologia da Penelope, moglie di Ulisse e madre di Telemaco a Clitennestra figlia di Tindaro e di Lode, moglie di Agamennone che curavano le dispense con anfore vinarie nell’attesa del ritorno dei congiunti partiti per le guerre.
La delegata regionale del sodalizio, Maria Ida Avallone, titolare insieme al fratello Salvatore di una delle più affermate Aziende vinicole, Villa Matilde, fondata dal genitore, avvocato e cultore di vini antichi, il Falerno, vino ardens et fortis secondo Plinio, aprendo i lavori si è soffermata sul ruolo delle donne all’interno delle imprese vitinicole dal 1860 ad oggi e dedicando l’evento all’Unità d’Italia ed evolvendo l’incasso della serata al Fai, Fondo Ambiente Italiano che il capo delegazione, signora Francesca Femiano Fuccia, si è impegnata al recupero e restauro di un busto marmoreo di Luigi Settembrini, nella Villa Comunale, in stato di completo degrado e abbandono. A coordinare il convegno la giornalista e blogger Monica Piscitelli.
L’Associazione è uno dei sodalizi più attivi e riconosciuti nel vasto panorama di interessi che ruota intorno all’enologia e rappresenta, in un settore di impronta solitamente maschile, un fenomeno associativo unico con una capacità comunicativa anticipatrice e moderna.
I percorsi del gusto e del fare al femminile, denominati Sorsi di Lune, si sono aperti nei viali dell’antica e aristocratica Villa con i tavoli preparati da donne produttrici dell’Associazione con vini serviti dai sommelier dell’Ais e della Fisar e piatti legati alla tradizione risorgimentale e simbolo della nostra cultura elaborati da oltre venti rinomati chef.
Maria Ida Avallone in nome dell’Associazione che conta oltre settecento socie in Italia e 65 in Campania, costituita da produttrici, ristoratrici, enotecarie, enologhe, sommelier e giornaliste, ha consegnato alla fine della serata il Premio Donne del Fare, istituito nel 2010 alla giornalista e scrittrice Rosaria Capacchione del giornale Il Mattino “per la qualità e l’impegno che profonde nel proprio lavoro e, purtroppo, la costringe a vivere sotto continua scorta per le minacce subite”. La scultura, “Il grappolo della regina” realizzato da Ettore Regina, pezzo unico in oro e pietre preziose.
Mario Carillo