Pimonte: cani uccisi da polpette avvelenate

Cani uccisi da polpette avvelenate a Pimonte: nuova mattanza di animali sui Monti Lattari dopo l’allarme lanciato dagli animalisti negli ultimi mesi. Sono in totale sette i cani trovati privi di vita da chi li accudiva in diverse zone della cittadina pimontese. Spazi privati in quanto ad occuparsi delle bestiole erano i residenti dei condomini di via Belvedere e via Piana. Al momento della scoperta dell’avvelenamento dei cani, che giacevano tutti al suolo agonizzanti, i proprietari si sono accorti che era possibile ancora salvare la vita a due meticci. «Non è facile per noi raccontare le scene terribili che ci siamo trovati davanti, – hanno raccontato ieri gli occupanti dei condomini di Pimonte – abbiamo sentito i nostri cani abbaiare e guaire prima del silenzio. Ci siamo allarmati e siamo corsi a vedere cosa stava succedendo: nove cani erano stati avvelenati, siamo riusciti a salvarne solo due». I proprietari dei cani hanno presentato in queste ore una denuncia contro ignoti ai carabinieri della locale stazione. I residenti hanno quindi chiesto che venga fatta giustizia affidandosi alle indagini dei militari coordinati dal capitano Gennaro Cassese e dal tenente Fabio Ibba. «Non è la prima strage a cui abbiamo assistito – hanno detto i cittadini – e vogliamo che i colpevoli paghino per quello che hanno fatto». Nel maggio 2010, infatti, la cittadina di Pimonte salì alla ribalta delle cronache per la vicenda dei cuccioli colpiti da ignoti con un’accetta in via Oratorio. In quel caso uno solo dei meticci riuscì a salvarsi grazie alle cure degli specialisti del servizio veterinario dell’Asl Na3 Sud. Ma altri casi di violenza e di barbarie nei confronti degli animali si sono verificati nelle ultime settimane anche negli altri Comuni dei Lattari e a Castellammare. Qui è l’Associazione per la Difesa dei Diritti degli Animali a lanciare l’allarme. Qui dove ogni giorno vengono rinvenuti i corpi di animali morti a causa di avvelenamenti, bastonate e addirittura coltellate. Mentre altri animali domestici scompaiono letteralmente nel nulla. «Siamo disgustati e nauseati da questi atti criminosi. Quanto accaduto ad Agerola testimonia come l’allarme abbia ormai superato ogni livello di guardia. – è quanto scritto in una nota diramata nelle scorse ore da Rosaria Boccaccini, responsabile della sezione stabiese dell’Adda – Adesso però siamo stanchi di assistere a tanta violenza e chiediamo un intervento anche da parte delle istituzioni locali, che continuano a latitare sull’argomento. Non è la prima volta che interveniamo in aiuto di animali bastonati, legati con filo di ferro, feriti. Ultimamente inoltre abbiamo ritrovato persino un cane con la testa tagliata da una falce».

Francesco Ferrigno

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