Nel centrodestra non vi è ancora un accordo ufficiale su chi sarà il candidato a sindaco, in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno, che probabilmente sfiderà l’attuale primo cittadino, Domenico Giorgiano. Tanto è vero che c’è chi chiede che ciò avvenga attraverso l’utilizzo dello strumento democratico delle primarie. “Di Marco ha tutto il diritto di lanciare una proposta di autocandidatura di servizio ma non sarebbe espressione della base del partito innanzitutto (Pdl n.d.r.)- dichiara un altro consigliere azzurro, Ciro Di Giacomo – né della volontà collettiva degli elettori. Non ho nulla contro Di Marco, anzi il suo nome è di peso ma rimango convinto che lo strumento delle primarie sia necessario a legittimare il candidato ideale in cui si possa identificare l’intero consesso cittadino. Per questo motivo ci stiamo impegnando strenuamente a mettere su un comitato pro-primarie”. Di Giacomo, consigliere comunale più votato a San Giorgio alle ultime elezioni amministrative nonché maresciallo di Guardia Costiera, non manca di esprimere un giudizio duro sull’operato dell’amministrazione:”E’ da quattro anni circa che siamo costretti a subire le angherie di un centrosinistra arrogante, rissoso, avvezzo esclusivamente al soddisfacimento degli interessi personali dei propri esponenti. San Giorgio a Cremano, un tempo fiore all’occhiello dell’intera zona vesuviana, si è trasformata nella capitale del nepotismo, del favoritismo più bieco, del clientelismo più sfacciato. Inoltre, la nostra città vive una gravissima emergenza sociale. I giovani non sono garantiti e la disoccupazione giovanile cresce a dismisura. I disabili non posseggono garanzie di integrazione, addirittura il Comune ha istituito, già da qualche anno, il ticket della vergogna, da corrispondere qualora si richieda l’assistenza domiciliare. Un comune che non vuole sostenere i costi di civiltà è un comune senza futuro. Siamo più determinati che mai a dare battaglia a questa amministrazione che si discosta fortemente dalla sacrosanta volontà popolare”.
Claudio Di Paola