Terme di Stabia: Il presidente Lino Dello Ioio farebbe bene ad andare a casa

L’articolo 33 dello Statuto delle Terme di Stabia così recita:”il Consiglio d’amministrazione si riunisce tutte le volte che sia ritenuto necessario dal Presidente, dal collegio sindacale oppure da un terzo dei consiglieri. La convocazione deve pervenire almeno sette giorni prima, nei casi di un urgenza il preavviso può anche essere di un solo giorno”. Questa fondamentale norma non è conosciuta, non è chiara, o meglio viene volutamente tralasciata, dal presidente dello Stabilimento del Solaro, Lino dello Ioio. Infatti il 7 luglio scorso è stata inoltrata al presidente una comunicazione urgente dei due consiglieri d’amministrazione, Cacciopoli e Cajati, che chiedevano l’immediata convocazione del cda per verificare alcuni provvedimenti presi dallo stesso dello Ioio. Tra gli atti sotto accusa, l’annullamento del riassetto del personale e della pianta organica intrapreso il 15 giugno scorso dal direttore generale FrancescoPaolo Ventriglia. Come prevede l’articolo 33 dello Statuto delle Terme il presidente avrebbe dovuto convocare il cda entro 24 ore. Di tutta risposta dello Ioio non solo non convoca il cda entro il termine previsto ma con una comunicazione, datata martedì 12 luglio, tenta di rendere inefficace la riunione del Cda in data 14 luglio promossa dal consigliere Massimo Cajati. Così facendo il presidente dello Ioio viola l’articolo 33 ben due volte, prima non convocando entro 24 ore il cda e in seconda battuta rinnegando la richiesta di convocazione di Cajati. Lo stesso membro del cda, con una nota protocollata mercoledì 13, oltre a ricordare allo smemorato presidente l’art.33 sottolinea che non spetta alla sua carica valutare l’urgenza della convocazione e tantomeno ritardarla. Quindi Cajati controbatte al presidente, manchevole nella sua mente di una fondamentale norma come l’art. 33, e conferma l’appuntamento con la riunione del Cda  nella sede dell’azienda termale. Tra i punti all’ordine del giorno vi è la verifica giuridica del provvedimento del dg Ventriglia e della dichiarazione di inesistenza da parte di dello Ioio; la verifica di tutti provvedimenti attuati dal presidente al di fuori della sua competenza e senza autorizzazione dei consiglieri; approvazione del bilancio 2010 e dimissioni del consigliere Caccioppoli. Si preannuncia un cda a dir poco infuocato per dello Ioio che qualora dovesse presentarsi farebbe bene a rispolverare le norme dello Statuto per apprendere i suoi veri poteri e i suoi compiti anziché spadroneggiare incurante della legge e delle altre figure che compongono l’or-ganico aziendale. “Il fatto che il presidente nonostante un minimo peso elettorale non riesca ad averne uno di valore politico- si legge nota di Cajati- non è motivo sufficiente per indurlo a pensare di comandare alle Terme, tale aspirazione assume carattere di velleità in presenza di un rigoroso statuto”.

Raffaele Cava

Francesco Ferrigno

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano