Il Gazzettino vesuviano | IGV

A San Giuseppe Vesuviano riscoperta facciata e struttura originaria di San Leonardo di Noblanc

Ritrovata, dopo un secolo di oblio, l’architettura originale della chiesa sangiuseppese dedicata a San Leonardo di Noblac. La scoperta, di fondamentale importanza per la storia religiosa e civile cultural architettonica della cittadina vesuviana, è stato fatta dallo studioso Luigi Ambrosio consultando un prezioso album fotografico in cui erano conservate le immagini della catastrofe, scattate proprio durante la terribile eruzione dell’aprile 1906. Le foto – cartoline erano state raccolte dalla regina Elena, la caritatevole sovrana dei Savoia, durante la visita fatta assieme al re nelle cittadine e tra le genti colpite dalla catastrofe. Una vera e propria tragedia che vide la popolazione di san Giuseppe Vesuviano colpita nei beni e negli affetti, con decine di morti e feriti e quasi l’intero paese crollato sotto il peso di lapilli e cenere. «Alle nove è un quarto – riporta il corrispondente del Mattino, arrivato sui luoghi della tragedia per testimoniare al mondo l’immane disgrazia e il crollo della chiesa madre sangiuseppese – mentre il sacerdote esponeva alla folla la statua di S. Antonio,  il tetto è crollato tutto d’un pezzo … i fedeli si precipitarono tutti insieme verso la porta  maggiore. Un centinaio circa riuscì a fuggire. Gli altri rimasti indietro furono abbattuti regolarmente da un torrente di sabbia che pioveva dal tetto squarciato… ». Tempio distrutto e più di cento fedeli morti sotto le macerie, tra quelli che rimasero uccisi dalle pietre e dai calcinacci e gli altri che perirono nei gironi successivi per le gravi ferite riportate. E ”ferite” terribili riportarono anche gli altri edifici religiosi della cittadina. Appunto come quelle di San Leonardo di Noblac.   «Mi ero subito accorto che in quella facciata di edificio religioso quasi del tutto distrutto c’era qualcosa di famigliare» rivela lo studioso, continuando il racconto della sua scoperta «quella chiesa non aveva nessun elemento in comune con le altre della città che ben conoscevo. Poi mi sono ricordato di alcune analogie architettoniche con la chiesa dedicata a San Leonardo di Noblac, di cui si conservavano solo pochissime rare immagini. Una volta messe a confronto le foto e verificate le similitudini strutturali tirare le somme è stato semplice: quella era proprio la chiesa la cui architettura originaria pareva perduta per sempre». Difatti la ricostruzione dell’edificio (La Chiesa di San Leonardo già esisteva nel 1561 e il suo titolare era il reverendo Don Criscillo D’Ambrosio. Con bolla del 6 giugno 1954 diviene parrocchia) proprio in mancanza di documenti a cui fare riferimento, era stata fatta in maniera del tutto differente. «La chiesa attuale – riprende Ambrosio – Come si può osservare dalla foto, presenta il campanile sul lato frontale a sinistra. La vecchia immagine, invece, lo mostra posizionato a destra». Tra le altre, questa incongruenza era stata già segnalata durante i restauri effettuati nel 2006 «allorché  l’architetto Boccia – riprende lo studioso – segnalò un’anomalia costruttiva, avendo riscontrato che il campanile era poggiato nel vuoto, con grave rischio di crollo».

Giovanni Avvisati

 

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