Estate povera per la comunità vesuviana di Ercolano

Estate povera per la comunità vesuviana di Ercolano. Povera di iniziative , di eventi mondani e di occasioni d’incontro in un’atmosfera di grosse tensioni politiche abilmente mascherate sotto un’apparente stasi che ormai non convince più nessuno. Troppe le incongruenze, i veleni e le distorsioni evidenti in un assetto territoriale che paga fortemente lo scotto delle precedenti amministrazioni. Basti osservare la fatiscenza della circumvesuviana in località via Doglie,  i problemi logistici nell’area cimiteriale , lo stato di abbandono in cui versa buona parte del centro storico per comprendere la portata di un malessere che nella più avvilente paralisi estiva trova massima espressione. Nemmeno i valorosi e onnipresenti uomini della Benemerita dopo tante promesse ad oggi possono vantare una caserma degna di tale appellativo eternamente alloggiati in fondo ad un parco nella centralissima via Venuti. Eppure come se questo misero scenario fosse insufficiente a rendere l’idea dello stato di fatto  in   città c’è qualche amministratore che ancora parla di problematiche secondarie e di un contesto urbano paragonabile ad una piccola Svizzera, ad un’oasi turistica tra le più gettonate del Mediterraneo. Al di là di qualsivoglia farneticazione la situazione ad Ercolano è ai limiti dell’emergenza  : i giovani lasciano sempre più numerosi  il paese cercando a migliaia di chilometri di distanza quello che l’amata terra natia non ha saputo offrirgli. Su questo tema sarebbe opportuno che i signori politici si interrogassero al fine di stabilire responsabilità e inefficienze di chi forse ha confuso il governo locale con il collocamento, scambiando la poltrona consiliare per sussidio quinquennale. Nonostante queste dolenti note la gente continua a credere nel primo cittadino Vincenzo Strazzullo : “ Riponiamo grandi speranze nel nostro sindaco che in quanto ercolanese doc conosce a fondo le problematiche che quotidianamente affliggono le nostre esistenze. Siamo stanchi di vedere emigrare i nostri figli senza muovere un dito,senza che quei signori che in periodo elettorale affollano le piazze si degnino minimamente di farsi carico delle sacrosante rivendicazioni di chi non chiede altro che di vivere decorosamente. Ci sentiamo veramente abbandonati: lanciamo un appello al sindaco Strazzullo perché si potenzi la comunicazione tra Comune e cittadini creando nel contempo una sinergia attiva tra politici ed elettori basata sul rilancio socio economico  della nostra amata Ercolano. Francamente più in basso di così veramente non si può scendere : speriamo che una volta tanto le nostre attese non vengano tradite da chi è stato democraticamente posto alla guida del paese”.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.