Omessa tassazione su plusvalenze, servizi non documentati e utilizzo improprio dello stock landing. Queste le irregolarità su cui si è concentrata l’attività dell’Ufficio Grandi contribuenti dell’Agenzia delle Entrate della Campania, che ha recuperato oltre 2,5 milioni di euro in seguito all’adesioni di tre società sottoposte a verifica.
I particolari delle verifiche – I funzionari dell’Agenzia hanno controllato tre aziende, di cui una attiva nel trasporto marittimo e costiero di merci, la seconda nel commercio all’ingrosso di medicinali, la terza nel settore della miscelazione e imbottigliamento di GPL. La prima ha dichiarato 4 milioni in meno di imponibile, grazie all’omessa tassazione sulle plusvalenze in regime agevolativo di tonnage tax per operazioni straordinarie. La società ha aderito ai rilievi dell’Agenzia, pagando circa 1,2 milioni di euro.
La seconda ha utilizzato impropriamente lo stock landing, ovvero un prestito di titoli ad una società collegata, con un abbattimento dell’imponibile pari al 95% dei dividendi non sottoposti a tassazione. In questo caso, ad un maggior imponibile di 1,1 milioni è corrisposta un’adesione di oltre 500 mila euro.
L’ultima verifica, nel settore della miscelazione e imbottigliamento di GPL, ha portato alla luce costi per servizi non documentati tra società dello stesso gruppo pari ad oltre 3,6 milioni di euro, con un recupero di circa 863 mila euro.
Nel complesso sono emersi maggiori imponibili Ires, Iva e Irap pari a oltre 8,7 milioni di euro, sui quali sono state calcolate le imposte dovute.
“Queste operazioni – afferma il Direttore Regionale delle Entrate, Enrico Sangermano – testimoniano l’elevata preparazione dei nostri funzionari, il cui operato equilibrato e professionale in sede di verifica porta i contribuenti a riconoscere la legittimità della pretesa erariale e ad aderire ai verbali”.