E’ stata completata la seconda parte dei lavori di restauro alla casa della Fontana Piccola. Ad aprile dello scorso anno era stato inaugurato il primo lotto del restauro, riguardante il Dipinto murale con scena di paesaggio fluviale e con architetture, edifici sacri, figure e imbarcazioni in IV stile. I lavori sono stati possibili grazie alla collaborazione tra Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, Fondazione Città Italia e Associazione Pompei. Alla conferenza stampa erano presenti il Direttore degli Scavi il Dott. Antonio Varone, il Direttore dei lavori, Conservatore direttore coordinatore Stefano Vanacore, la Dott.ssa Grazia Bottiglieri Rizzo, Presidente dell’Associazione Pompei e il Dott. Ledo Prato, Segretario Generale della Fondazione per il patrimonio culturale delle Città d’Italia. Ad introdurre l’incontro il Dott.Varone. Il sovrintendente si è detto soddisfatto della collaborazione, non solo per l’utilità artistica dell’opera realizzata e recuperata, quanto soprattutto per la “Bellezza della partecipazione della società civile, che ha fatto sentire la sua presenza creando un rapporto tra cittadino ed istituzioni”.
Dei chiarimenti tecnici si è occupato Stefano Vanacore. In numerosi punti l’intonaco si era staccato dal supporto murario, la decoesione era visibile soprattutto in corrispondenza di alcune lesioni, causate dallo slittamento dei conci murari della struttura di sostegno. L’umidità aveva anche provocato sui dipinti la formazione di efflorescenze saline e la disgregazione degli intonaci. Erano inoltre presenti resine acriliche, stuccature di cemento risalenti ad interventi di restauro degli anni ’60. L’intervento è stato mediamente complicato ed ha fatto parte di quella che si ritiene “manutenzione ordinaria” degli scavi pompeiani, ma che negli ultimi anni è diventato evento assolutamente eccezionale. Si è trattato di consolidare gli intonaci con iniezioni di malta idraulica e nei casi peggiori si è proceduto ad una velinatura parziale con carta giapponese e resina acrilica. Le stuccature sono state realizzate con malta composta da polvere di marmo e calce ed integrate cromaticamente con colori ad acquarello, nei casi in cui le lacune erano interpretabili.
Incentrato su valori patriottici di appartenenza è stato l’intervento della Dott.ssa Bottiglieri, che con l’Associazione Pompei ha partecipato alla raccolta fondi, ha ricordato quanto per i cittadini gli Scavi ed il Vulcano siano una ricchezza e quanto essi rappresentino l’Italia nel mondo: “E’ quindi un dovere civico dei cittadini sostenere le attività delle istituzioni che si occupano della tutela del nostro patrimonio. Su questa strada vogliamo continuare e la collaborazione con la Fondazione CittàItalia, presieduta da Alain Elkann, sarà ulteriormente sviluppata per Pompei e non solo. Tutti abbiamo bisogno di gesti positivi, di fiducia nel futuro. Per questo dobbiamo ritrovare l’orgoglio e la responsabilità per quanto la storia ci ha consegnato. Ci auguriamo che la nostra iniziativa incoraggi tanti altri imprenditori e cittadini a fare di più per la tutela del patrimonio culturale”.
Ledo Prato, dal suo canto, ha prima di tutto ricordato quanto questi lavori ordinari, apparentemente poco importanti siano invece fondamentali e quanto anche la raccolta di piccole somme possa realmente essere utile. I primi due lotti della Casa della Fontana Vecchia infatti, sono stati restaurati grazie al ricavato di uno spettacolo organizzato in collaborazione col Teatro San Carlo di Napoli, la cifra ammonta appena a 20.000 euro circa. Ha poi aggiunto: ”Nel nostro paese anche la generosità incontra difficoltà: burocrazia, politica fiscale miope. Qui non si trattava di essere sponsor del restauro, ma semplicemente di donazioni per salvare un’opera d’arte a rischio. Il totale che si andrà a spendere quando tutta Casa della Fontana Piccola sarà completata sarà di 40.000 euro, e contiamo di farlo entro l’anno prossimo. Vogliamo organizzare un altro evento con artisti partenopei, questa volta a Roma per ricordare a chi dice di occuparsi di beni culturali che anche Pompei è Italia. Paradossalmente questi interventi minori sono i più necessari e proprio per questo abbiamo deciso di occuparci esclusivamente di questi, su opere statali, con consegne programmate di concerto con le sovrintendenze ed il coinvolgimento del consiglio nazionale dei beni culturali. Entro pochi mesi tutta la Casa della Fontana Piccola sarà restituita, con la sua straordinaria bellezza, ai visitatori degli scavi. Difendere il patrimonio culturale, valorizzarlo, significa contribuire allo sviluppo economico e alla crescita civile e sociale dell’Italia. L’intervento su una domus pompeiana vuole essere un gesto concreto per difendere uno dei più straordinari patrimoni dell’Umanità e testimoniare che ognuno di noi può fare qualcosa, piuttosto che attardarsi a fare proclami o progetti faraonici. E’ tempo di unire le forze e di guardare al bene comune per essere ancora orgogliosi di essere italiani”.
Anna Bottone